Domande

dott. Giuseppe Montefrancesco

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Dott. Giuseppe Montefrancesco

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Ci sono ragazzi nella mia scuola che fumano marijuana e sembrano stare bene (essere a posto). Allora che problema c’è?

La marijuana, come molte altre droghe, modifica alcune parti del cervello che ci permettono di pianificare, risolvere problemi e prendere decisioni. Per cui, anche se questi ragazzi sembrano a posto in realtà essi stanno alterando la chimica cerebrale in modo tale da subire effetti a breve e al lungo termine. A breve termine mettono a rischio i loro risultati scolastici, sportivi o lavorativi o anche possono divenire di particolare pericolosità quando sono alla guida. A lungo andare con l‟assunzione cronica rischiano di divenire dipendenti; infatti la ripetuta assunzione di sostanze modifica la funzionalità cerebrale e complessivamente tutto l‟organismo e questo può condurre allo sviluppo di dipendenza come ad altri gravi problemi medici. Le ricerche scientifiche hanno inoltre rilevato che l‟uso prolungato nel tempo della marijuana. diminuisce il naturale senso del benessere e causa problemi mentali ed organici. E’ necessario sottolineare che i cambiamenti sono si osservano o non si vedono dall’esterno immediatamente ma hanno bisogno di tempo perché si rivelino ed inoltre alcune persone sono più vulnerabili a queste conseguenze rispetto ad altre. Non sappiamo perché, ma fattori genetici o di altro tipo ad es. l‟età della prima assunzione o la coesistenza di altri problemi sanitari, lo stess, difficoltà familiari, l‟influenza dei coetanei sono fattori che contribuiscono alla probabilità che qualcuno divenga tossicodipendente o che sviluppi altri problemi medici sempre a causa del ripetuto uso di sostanze. Fonte. N.I.D.A. (National Institute of Drug Abuse)