Nuove droghe o NPS (new psychoactive substances)

dott. Giuseppe Montefrancesco

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Dott. Giuseppe Montefrancesco

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Si definiscono genericamente “nuove droghe” quelle sostanze di scoperta e diffusione recenti nel mercato clandestino delle sostanze d’abuso. In realtà queste sostanze possono essere state sintetizzate molti anni prima e poi divengono di utilizzazione e vendita corrente.
Nell’ultimo decennio sono drammaticamente aumentate e il loro commercio è principalmente basato sull’utilizzo di Internet.
Una frase promonitrice di un ricercatore indica esattamente quello che accade “Just a click away” . Va anche aggiunto che la criminalità fa “buon uso” del web in un mercato dove molti clienti sono sperimentatori. Secondo l’EMCDDA si possono definire come “ Nuove Sostanze Psicoattive o NPS” quelle sostanze narcotiche o psicotrope, in forma pura o presenti in preparazioni, non sottoposte al controllo nel 1961 da parte dell’United Nations Single Convention on Narcotic Drugs or nel 1971 dall’United Nations Convention on Psychotropic Substance, ma che nell’attualità pongono un problema sanitario pubblico al pari di quelle che erano già state classificate.”

Le denominazioni più conosciute sono:
designer drugs, droghe di sintesi, droghe sintetiche: droghe di provenienza non naturale progettate in laboratorio
nuove droghe: droghe di nuova scoperta, produzione e diffusione
smart drugs, legal highs: droghe cosiddette intelligenti o furbe perché per un breve periodo, immediato all’immissione sul mercato, sfuggono ad un controllo legale     che le classifica all’interno di Tabelle ufficiali delle sostanze stupefacenti e psicotrope 
club drugs: identificano droghe in uso tra coloro che frequentano discoteche, nigtclubs, concerti, raves, feste. Più spesso sono giovani adulti o persone LGBT
– nuove sostanze o NPS: nuove sostanze psicoattive (New Psychoactive Drugs).
Le diverse denominazioni in realtà hanno lo stesso significato e definiscono tutte una grande varietà di composti con diversa struttura, composizione ed effetti.
Sono sostanze ad attività psicotropa con finalità ricreazionali o al contrario ottimizzano prestazioni sessuali, fisiche o cognitive
Si tratta di numerosissimi composti che eccitano o inibiscono o alterano le percezioni del sistema nervoso e che vengono assunte da individui che desiderano sperimentare e vivere esperienze sempre più rischiose o semplicemente sfruttare a proprio favore le virtù di quanto nuovamente proposto.
In linea generale esse possono essere di recente, vera nuova sintesi, altre invece sono state prodotte anni addietro e poi rientrate nel mercato e vendute.
In sostanza, tutte, sia di nuovissima sintesi o riciclate, replicano gli effetti di altre sostanze già note, legali o illegali.
La loro popolarità ha molte ragioni: sono a basso costo, facilmente acquistabili in Internet o negozi specializzati (smart shop), sono attrattivamente nuove, con nomi interessanti o divertenti,con effetti di norma potenti, non suscitano allarme nel consumatore che non le considera pericolose, sfuggono ai controlli ruotinari, almeno all’inizio. La permanenza nel mercato è piuttosto instabile; compaiono e scompaiono con rapidità in conseguenza del loro successo, ovvero devono realmente “mantenere” quanto promettono e non devono eccedere negli effetti collaterali, a volte letali.

Il consumatore e il produttore
Il consumatore soggiace alle sue pericolose curiosità e certamente insegue il prodotto considerato, reputato migliore nella osservazione sul campo; successivamente può cambiare. Lo sperimentatore ha l’estremo svantaggio, di divenire la “cavia” di una sostanza che presenta una struttura alterata rispetto a quella da cui deriva e frequentemente, il composto, può anche essere un’associazione di ingredienti sconosciuti con effetti non prevedibili.
Tali composti, se veramente nuovi, non sono mai stati sperimentati prima e certamente non sono stati sottoposti, come i comuni farmaci, a prove tossicologiche, studi di farmacologia, a trials clinici per stabilirne l’efficacia e la sicurezza.
I produttori clandestini non conoscono i veri effetti nell’uomo, forse lo immaginano, lo prevedono per similarità di appartenenza ad un determinato gruppo.
Per tale motivo spesso sono etichettate come “non per uso umano” (“not for human consumption”).

Vi sono poi gli analoghi di altri farmaci o i farmaci ad utilizzo terapeutico che hanno trovato posto in questo mercato perché il consumatore le sfrutta a fini ricreativi (ketamina et al.) o per finalità diverse da quelle originali, ad es. i cognitive enhancers (metilfenidato et al.). In questo caso è il consumatore che diviene “furbo” e si avvantaggia di azioni già conosciute e previste in letteratura; egli può modificare il dosaggio, i tempi, la frequenza e la modalità di assunzione.
In questo gruppo vanno anche considerate le sostanze (alcaloidi) di origine naturale, in realtà antiche come le piante da cui originano, ma nuove quando il mercato le scopre come promettenti e sino allora sconosciute.

CLASSIFICAZIONE

In riferimento ai loro effetti clinici le nuove droghe possono essere anche divise in 4 grandi gruppi:

  • stimolanti
  • depressivi/sedativi
  • allucinogeni/empatogeni
  • dissociativi

Va considerato che spesso queste droghe manifestano effetti che appartengono a più gruppi contemporaneamente, ad es. stimolanti o allucinogeni, ed un tipico esempio è l’ecstasy o MDMA. I cannabinoidi sintetici allo stesso tempo possono essere depressivi e allucinogeni.
Quindi le nuove droghe non cascano perfettamente in uno di questi gruppi; in ogni caso, danno indicazione dell’effetto prevalente.
Importante: nessuna lista è mai completa e costantemente vi sono nuovi ingressi.
Gli effetti provocano esiti sul piano fisico e comportamentale della persona che ne fa uso.
In realtà, ciò a cui questa definizione si riferisce è il sempre più articolato panorama di nuovi consumi che si distaccano dalle classiche dipendenze e fanno leva sui nuovi modelli di comportamento a rischio e sulle nuove modalità di consumo.
Infatti, molte delle sostanze che sono comunemente definite nuove droghe, in realtà, sono state scoperte già da molto tempo.

Una ulteriore divisione che classifica per gruppi di sostanze e per effetti è la seguente:

Stimolanti: catinoni, piperazine, pirrolidinici, sostituti amfetaminici;

Empatogeni; sostituti metilendiossi-fenetilamine (tipo MDMA), benzofurani, fenetilamine;

Cannabinodi sintetici: sedativi, allucinogeni, psicotici;

Depressivi/sedativi, oppiodi sintetici, benzodiazepine, analoghi del GHB

Allucinogeni/psichedelici: triptaminici, triptamine semplici (sostituite e non), ergoline, amfetamine psichedeliche (serie C e D);

Dissociativi: ketamina e altri derivati.

La suddivisione può essere fatta solo per gruppi:

  • Oppioidi sintetici
  • Cannabinoidi sintetici
  • Piperazine
  • Fenitilamine
  • Dissociativi
  • Triptaminici