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dott. Giuseppe Montefrancesco

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Dott. Giuseppe Montefrancesco

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Per smettere di fumare mio marito è passato alle sigarette elettroniche (e-cig) con nicotina, ma temo che stia diventando dipendente anche da queste. È possibile?

Cara Signora, le sigarette elettroniche hanno fatto un vero boom negli ultimi anni, attirando la curiosità anche di coloro che non sono dei fumatori. Tuttavia quasi il 90% dei consumatori di e-cig sono tabagisti che usano le sigarette elettroniche con nicotina, la sostanza psicoattiva che crea dipendenza, proprio come accade per le sigarette classiche. Si potrebbe dire, paradossalmente (ma non tanto), che in caso lei non fumasse per niente potrebbe  diventare (diverrebbe) dipendente da nicotina fumando questo tipo di sigaretta. Quali le convenienze:  1) non fumare la miscela di tabacco e così evitare le migliaia di composti chimici che si sviluppano (in basso le riportiamo quanto scritto sul sito insostanza) 2) aver stimolato l’argomento sulla dipendenza da sigarette e ciò va benissimo 3) aver indotto molte persone ad avviare un processo di distacco dal fumo; è questo molto complicato e prevede molte ricadute. Ma non fa niente e anche questo va bene. Le persone che hanno smesso di fumare hanno raggiunto questo obiettivo dopo vari, inutili tentativi ma voleva dire che sentivano il problema. Non riesce quasi mai la prima volta. Infine: Non esiste nessuno dato scientifico a sostegno delle e-cig come metodo per smettere di fumare, basti pensare che questi prodotti non sono regolamentati come dispositivi medici o prodotti farmaceutici. Consiglio a suo marito di rivolgersi ad un centro antifumo o di contattarci personalmente per ricevere aiuto, nel caso in cui sia motivato a smettere di fumare. dott. giuseppe montefrancesco Che cosa fumiamo Il fumo di tabacco contiene più di 5000 composti chimici. Molti di questi sono dei veleni altamente tossici ed almeno 43 di loro sono cancerogeni. I componenti chimici del tabacco che danno maggiori preoccupazioni sono 4:

  1. la nicotina è inalata tramite il fumo in piccole dosi (la maggior parte della sostanza è distrutta dal calore), con un effetto stimolante a livello del SNC. Benché la quantità di nicotina sia piuttosto piccola è comunque sufficiente a creare dipendenza assieme a tanti altri danni (in 1 sigaretta vi sono 10-20 mg di nicotina e di questi ne viene assorbito il 10%);
  2. il catrame, il costituente più importante della parte corpuscolata del fumo, viene prodotto durante la combustione del tabacco ed è composto da centinaia di sostanze ad effetto cancerogeno sull’apparato respiratorio, sul cavo orale, sulla gola, sulle corde vocali e anche sull‟apparato digerente e urinario. L‟effetto immediato del catrame è il colore giallo dei denti, il gusto di amaro in bocca e l’irritazione alle vie respiratorie. In 1 sigaretta normale si sviluppano circa 15 mg di catrame; 7 mg in 1 sigaretta leggera;
  3. il monossido di carbonio è una sostanza gassosa, senza colore né odore, che si forma per combustione incompleta del tabacco. E’ un gas velenoso e costituisce il 4% del fumo di una sigaretta. Una volta ispirato il monossido di carbonio passa nel sangue e si lega all’emoglobina riducendo il trasporto dell‟ossigeno dai polmoni al sangue e poi ai tessuti;
  4. con il fumo sono anche inalate sostanze irritanti, come l‟acroleina, l‟aldeideacetica, la formaldeide, l‟ammoniaca e gli ossidi di azoto, che inibiscono il movimento delle ciglia della mucosa delle vie respiratorie e, depositandosi, interferiscono con l’autodepurazione dei polmoni, favorendo infezioni, bronchite cronica e l‟enfisema.

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