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dott. Giuseppe Montefrancesco

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Eccitazione sessuale nelle donne; una nuova molecola per stimolare.

Il British Journal of Pharmacology ha pubblicato il 13 aprile u.s. i risultati di uno studio, condotto in animali anestetizzati, in cui si dimostra che è possibile aumentare l’eccitazione sessuale femminile incrementando il flusso sanguigno nel territorio pelvico (genitale). I processi alla base dell’eccitazione sessuale sono largamente sconosciuti ed implicano un vasto numero di risposte fisiologiche con effetti di aumentato flusso nei genitali per consentire la lubrificazione e la secrezione, turgore dei genitali, rilassamento vaginale ed aumento della sensibilità. I disordini femminili relativi alla mancanza di eccitazione sono molto diffusi tra le manifestazioni delle disfunzioni sessuali e sono secondi solo ai disordini del desiderio. Secondo lo studio che definisce letteralmente il disturbo (FSAD = Female Sexual Arousal Desorder) come “persistente o ricorrente inabilità ad ottenere o a mantenere, sino al completamento dell’attività sessuale una adeguata lubrificazione in risposta all’eccitazione sessuale” pare che tale condizione interessi sino al 40% delle donne di qualsiasi età. Tutto ciò porta naturalmente alla mancanza di piacevole sensazione genitale e ad una condizione di frustrazione e stress.

Il flusso sanguigno in zona vaginale e clitoridea veniva misurato attraverso laser doppler ed il suo aumento era constatato dopo la stimolazione elettrica del nervo pelvico o anche attraverso l’infusione di un ormone, VIP (polipeptide intestinale vasoattivo). Nella ricerca su conigli di sesso femminile l’incremento ematico fu ulteriormente rafforzato quando questi animali sperimentavano la somministrazione di una nuova molecola chiamata UK-414,445, senza significativo aumento della pressione sanguigna sistemica. L’UK-414,445 agisce inibendo un enzima l’endopeptidasi NEP (neutral endopeptidasi) che “metabolizza” numerosi altri peptidi vasoattivi che partecipano al processo di eccitazione sessuale; questi peptidi sono rappresentati ad esempio dal VIP, dall’ormone natriuretico, dalla bradikinina, endotelina, sostanza P. Dall’esperimento è risultato chiaro che l’UK consente che i peptidi prima detti possono funzionare e che quindi sopravvenga un’adeguata o incrementata risposta vascolare nella zona genitale durante la fase di eccitazione sessuale. Al pari del Viagra (o degli inibitori della 5PDE), l’UK richiede la stimolazione sessuale e ne amplifica la risposta. Particolarmente vantaggioso è il fatto che la nuova molecola ha effetto quando viene somministrata intravaginalmente, ottimizzando la sua azione nella zona bersaglio e minimizzando gli effetti sistemici.

Wayman CP et al. UK-414,495, a selective inhibitor of neutral endopeptidase, potentiates pelvic nerve-stimulated increases in female genital blood flow in the anaesthetized rabbit. British Journal of Pharmacology, 2010;160,51-59