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dott. Giuseppe Montefrancesco

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HIV, farmaci antivirali e invecchiamento precoce

Immagine: tratta dal film Dallas Buyers Club. Matthew McConaughey protagonista del film

Negli ultimi anni, il trattamento con efficaci farmaci antiretrovirali (analoghi nucleosidici della trascrittasi inversa) è risultato in un drammatico aumento nell’attesa di vita degli individui affetti da infezione da HIV, che ora, se trattati, possono raggiungere età avanzate e purtroppo essere a rischio per lo sviluppo di patologie croniche associate all’invecchiamento (cirrosi, malattie cardiovascolari, insufficienza renale, tumori etc) (Effros RB, et al 2008).

Infatti, pur se efficacissime nel contenere gli effetti dell’infezione, proprio queste terapie sembrano associare a precoci segni e patologie da invecchiamento.
Tale condizione è per certi versi simile a quanto osservato nei topi transgenici per un difetto della polimerasi del DNA mitocondiale (pol I del mtDNA) che, da un lato accumulano mutazioni del mtDNA e, dall’altro, vanno incontro ad invecchiamento precoce. Non è chiaro se le mutazioni del mtDNA precedano la’invecchiamento, e ne rappresentino quindi la causa, o, viceversa, lo seguano, costituendone un effetto secondario.
A questo proposito, Payne BAI e collaboratori, del Mitochondrial Research Group (Institute of Genetic Medicine) dell’Università di Newcastle, in un lavoro pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Genetics (Payne BA, et al) riportano prove sperimentali a sostegno di una spiegazione del meccanismo che sosterrebbe tale condizione.

In breve, gli autori suggeriscono che l’aumento delle mutazioni mitocondriali (somatiche) non sia il prodotto di una aumentata frequenza di mutazione ma, piuttosto, sia associato ad un accelerato turnover del DNA mitocondriale che, a sua volta, comporterebbe una espansione clonale delle mutazioni pre-esistenti (che si producono spontaneamente nella sequenza del DNA). Questo, per altro, potrebbe risultare anche attraverso altri meccanismi, come di selezione positiva delle sequenze mutate. Gli autori sostengono che questa teoria restituisca razionale patogenetico per l’effetto collaterale di invecchiamento precoce osservato in pazienti affetti HIV trattati con antivirali (i quali, per la maggior parte, sono individui dei paesi in via di sviluppo, che necessariamente si affidano a farmaci sicuramente efficaci ma dai costi meno proibitivi) ed, inoltre, sottolineano l’importanza che le mutazioni del mtDNA sembrano sostenere nei processi fisiologici di invecchiamento nell’uomo.

 

-Effros RB. et al., Aging and infectious diseases: workshop on HIV infection and aging: what is known and future research directions. Clin. Infect. Dis. 47, 542- 553 (2008). – Payne BA, Wilson IJ, Hateley CA, Horvath R, Santibanez-Koref M, Samuels DC, Price DA, Chinnery PF. Mitochondrial aging is accelerated by anti-retroviral therapy through the clonal expansion of mtDNA mutations. Nat Genet. 2011 Jun 26;43(8):806-10

Dr. Alfredo Orrico