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dott. Giuseppe Montefrancesco

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La burundanga

Sta circolando via mail un allarme che parla della “burundanga”, una sorta di droga narcotica che agirebbe semplicemente sventolando un biglietto di carta impregnato nelle vicinanze della vittima. Con l’aiuto del sito antibufala Snopes.com, l’indagine “burundanga” arriva a un verdetto molto semplice: l’appello è una bufala, la burundanga no.
La “burundanga” in quanto tale esiste: è un termine popolare utilizzato in Sud America per definire un miscuglio di estratti di piante appartenenti al genere Datura o Brugmansia (famiglia delle Solanaceae) causa negli ultimi mesi di intossicazioni acute in alcuni paesi quali Columbia ed Equador. In questi paesi è molto utilizzata nelle cerimonie religiose soprattutto appartenenti allo sciamanesimo per raggiungere forme di estasi o di trance; ogni anno almeno 6000 persone, a Bogotà, finiscono all’ospedale a causa dell’assunzione di questa sostanza. Anche in Italia la “burundanga” è nota ed utilizzata come una delle sostanze ”magico-esoteriche” ancora non proibite.  Il principio attivo alla base dell’intossicazione è la scopolamina*. Numerose sono state negli ultimi mesi anche le segnalazioni di rapine, furti, stupri ed altri crimini in Usa e in Canada portati a termine usando la “burundanga“. La sostanza può essere somministrata con gomme da masticare, cioccolato, bibite oppure fatta inalare in forma di polvere. Pertanto il contatto o l’inalazione breve e momentanea con un biglietto impregnato di scopolamina non è sufficiente a indurre gli effetti narcotici.

*alcaloide eterociclico estremamente tossico per inalazione, contatto con la pelle e ingestione, usato in terapia a dosi ridottissime come antiemetico e anestetico, la cui overdose può causare delirio, allucinazione, sonnolenza, amnesia, perdita di coscienza fino alla morte.

A cura della Dott. Ilaria Rossi Erborista