Gli editoriali

a cura del prof. Montefrancesco

Social drugs

Da quando nel 2004 Mark Zuckerberg ha lanciato facebook, il re dei social network ha pervaso le nostre vite come se fosse ciò che avessimo sempre desiderato, tutto ciò di cui avessimo bisogno. E’ cambiato il modo di comunicare, di relazionarsi e di percepirsi all’ interno di un contesto sociale. Sono cambiate le regole dell’economia, della politica, della società, dell’arte e di ciò che accade nella sfera privata e in quella pubblica di ciascuno di noi. Tanto che oggi è praticamente impossibile immaginare un mondo senza facebook: tutto è social. La celebre f bianca su sfondo blu ormai viene affiancata anche ai marchi di aziende piùo meno importanti, di merendine, di bevande, di farina, di gelato e dei più svariati prodotti di consumo. Come a nobilitarli, come a garanzia del fatto che quel prodotto, quel marchio è social, accettato e accettabile, che ti piace. Potevano le droghe sfuggire a questa rivoluzione? Ovviamente no. Infatti oltre alle ormai celebri immagini di ragazzi che si fanno fotografare mentre sniffano cocaina organizzata a formare la scritta del noto social network, il marchio di facebook comincia ad essere posto direttamente sulle confezioni di droga e sulle pasticche.
Proprio il mese scorso in Italia e in Ungheria sono state immesse sul mercato sostanze stupefacenti parecchio social: la polizia di Cagliari ha fermato un uomo che trasportava 7 chili di cocaina organizzata in confezioni con su impresso il pollice alzato simbolo del facebookiano:        “mi piace”, mentre il Servizio di Salute Pubblica Ungherese ha emanato (e lo ha fatto tramite la propria pagina facebook!) un allarme in cui avverte i cittadini di evitare nel modo più assoluto l’assunzione di una droga sintetica prodotta in forma di pasticche marchiate con la F. I 7 chili di cocaina che sono sbarcati in Sardegna insieme al corriere che li trasportava sembrano provenire dal nord Italia e avrebbero garantito un guadagno di circa un milione di euro ma pare che non fosse la prima volta che della cocaina così confezionata raggiungeva l’isola e che anzi i clienti avevano accolto con entusiasmo la presenza del pollice alzato sul loro acquisto. La droga sintetica  che sta dilagando in Ungheria e nell’Est Europa, invece, si è resa responsabile del ricovero d’ urgenza in terapia intensiva di 15 persone che dopo averla assunta hanno presentato sintomi estremamente gravi quali sedazione, blocco della respirazione, allucinazioni e difficoltà nell’eseguire i movimenti volontari. La composizione di questa nuova sostanza è al momento sconosciuta anche se le prime analisi hanno mostrato la presenza di oppioidi e cannabinoidi di sintesi in dosi significativamente maggiori di quelle che sono state fino ad ora riscontrate in altre designer drugs. Queste sono solo le ultime evidenze del processo iniziato nel 2004 che ha portato facebook ad essere parte integrante di tutti gli aspetti delle nostre esperienze e, in quanto tale, marchio di garanzia. Garanzia di successo, garanzia di benessere, garanzia di popolarità, garanzia di libertà.
L’analogia con le sostanze d’abuso e con ciò che da esse si aspetta chi ne fa uso, dovrebbe risultare evidente.
Mattia Bozzelli