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dott. Giuseppe Montefrancesco

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Le conseguenze che può avere il suo cervello a lungo termine

Corpo del messaggio: Salve, sono madre di una sedicenne. Due anni fa ha avuto un periodo di consumo di cannabis, che le ha provocato un cambio notevole della persona.. Sbalzi d’umore, nervosismo, sonnolenza ecc. Dopo un pò pare sia stato eradicato. Adesso penso stia facendo uso di amfetamine… Lei è una persona bugiarda (in modo patologico),violenta (mi ha anche fratturato un dito durante una colluttazione), beve durante il week end, manipolante e priva di qualsiasi valore. Quali sono le conseguenze che può avere il suo cervello a lungo termine? Come posso attuare io? Mi sento persa e ho paura di lei… Risposta Gentile sig/ra La prima considerazione è che lei non può stare sola rispetto a questa complicata situazione. Il problema di fondo non sono le sostanze che sua figlia ha adoperato o adopererà; nel senso che se pure queste possono essere importanti nel produrre certi comportamenti, il dato rilevante è tutto il sistema che ha girato attorno a questa vicenda. Sono quindi importanti: – sua figlia nella sua propria identità personale – la famiglia per come complessivamente ha interagito o interagisce con la ragazza – l’ambiente (amici, scuola, parenti etc) che la stessa frequenta – l’età caratterizzata da comportamenti esplosivi e che nel tempo, magari, niente lasciano. Non rifletta sulle eventuali conseguenze sul cervello, non è questo il dato su cui ragionare (se pure, ripeto, possono essere rilevanti le azioni di queste sostanze). E’ il suo comportamento e le ragioni di questo che vanno esaminate e che richiedono aiuto e attenzione; e in questa attenzione c’è tutta la famiglia. E non sarà facile, perché è difficilissimo convincere qualcuno ad avviare un percorso di aiuto se non ha voglia o motivi per farlo. Al momento però l’insieme di tutte questi elementi che fanno il caso di sua figlia richiedono l’intervento di un professionista che non sarà e non può essere breve. Non so ovviamente da dove scrive, in ogni caso chieda anche un aiuto a scuola…parli con gli psicologi della sua USL…insomma, mi dispiace per la sua situazione e per quella di sua figlia MA inizi un percorso di confronto con questa situazione – NON DA SOLA  !! montefrancesco

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