Dipendenza da nicotina; studi attuali.
Il fumo del tabacco contiene più di 5000 composti chimici.
Molti di questi sono dei veleni altamente tossici ed almeno 43 di loro sono cancerogeni.
I componenti chimici del tabacco che danno maggiori preoccupazioni sono:
– la nicotina,
– il catrame composto da centinaia di sostanze ad effetto cancerogeno sull’apparato respiratorio, sul cavo orale, sulla gola, sulle corde vocali e anche sull’apparato digerente e urinario,
– il monossido di carbonio,
– le sostanze irritanti.
L’uso continuo di nicotina, come tutte droghe, induce tolleranza e causa dipendenza fisica e psicologica difficilmente trattabili. Inoltre, sempre l’uso continuo provoca ogni anno migliaia di decessi per varie malattie, compreso il cancro ai polmoni.
Il cancro al polmone è la causa più comune di morte per cancro da fumo di sigaretta ma è anche una delle più prevenibili.
Esistono terapie farmacologiche e trattamenti comportamentali sicuri ed efficaci per aiutare le persone a smettere di fumare.
La combinazione di trattamenti comportamentali e farmacoterapie può essere molto efficace.
Attualmente sono in fase di studio diversi altri tipi di approcci terapeutici.
Ad esempio, negli Stati Uniti, la NIDA in collaborazione con l’Antidote Therapeutics, Inc., stanno per essere completati gli studi preclinici su un anticorpo monoclonale umano che si lega alla nicotina nel sangue e ne impedisce l’interazione con i recettori nicotinici nel cervello.
Precedenti studi sugli animali avevano scoperto che questo anticorpo riduceva i livelli cerebrali di nicotina e gli aumenti della pressione sanguigna prodotti dalla sostanza.
(La nicotina ha una struttura chimica simile a quella dell’acetilcolina (un neurotrasmettitore) ed è in grado di attivare 2 distinti gruppi di recettori per l’acetilcolina, quelli nicotinici, così denominati appunto per l’alta affinità con la nicotina e quelli muscarinici ndr).
In corso di ricerca vi sono inoltre:
– la stimolazione cerebrale non invasiva (stimolazione magnetica transcranica)
– uno studio sulla sicurezza e l’efficacia dell’infusione della ketamina,
– uno studio controllato randomizzato multi-sito sulla sostanza psichedelica psilocibina
– sperimentazioni su composti con nuovi meccanismi d’azione nel cervello, compreso uno che interagisce con un tipo di recettore del glutammato (mGlu2) per ridurre gli effetti di rinforzo della nicotina.
Altre ricerche includono studi sui fattori genetici alla base del rischio di dipendenza da nicotina e l’incidenza di alcuni disturbi mentali.
Non mancano studi per comprendere come lo svampo ossia l’uso della sigaretta elettronica possa favorire il successivo uso nicotina. Vi sono prove sempre più evidenti che tale pratica comporta un rischio aggiuntivo di 5 volte per l’iniziazione al fumo e l’escalation all’uso del tabacco combustibile.
Tutto ciò potrebbe invertire decenni di successo nel controllo del tabacco.
La conoscenza di quanto la nicotina vaporizzata nelle sigarette elettroniche sia efficace nell’aiutare le persone a smettere di fumare è ancora in questione. Una recente revisione Cochrane di 78 studi (con oltre 22.000 partecipanti) ha rilevato che questi dispositivi sono più efficaci delle terapie sostitutive della nicotina nel promuovere lo smettere.
Una precedente metanalisi di studi osservazionali ha concluso che l’uso delle sigarette elettroniche non era associato alla cessazione del fumo, ma i risultati potrebbero essere stati influenzati dall’intenzione dei partecipanti di smettere.
Sono inoltre in corso ricerche per valutare in che modo le condizioni sociali o circostanze di cronico stress influenzino il rischio di comportamenti legati al fumo e alla dipendenza dalla nicotina.
Infine va promossa la cessazione del fumo in differenti popolazioni come donne incinte appartenenti a gruppi di minoranze etniche e nelle persone affette da schizofrenia.
montefrancesco
Fonte
– NIDA. Nora Volkow: Nida supports research on novel approaches for smoking cessation, June 2, 2023
– www.insostanza.it
