Schede delle sostanze usate nel doping

dott. Giuseppe Montefrancesco

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Schede delle sostanze usate nel doping

Cortisonici
Diuretici
Eritropoietina (EPO)
Fattore di crescita insulino-simile di tipo 1 (IGF-1)
Insulina
Probenecid
Beta-bloccanti
Agonisti adrenergici beta-2
Testosterone e steroidi anabolizzanti
Ormone corticotropo (ACTH)
Doping genetico
Gonadotropina corionica umana (HCG)
Ormone della crescita (GH)
Stimolanti
Creatina
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Cortisonici
Uso e abuso
I corticosteroidi, o steroidi corticosurrenalici, sono ormoni prodotti a livello delle ghiandole surrene. Alcuni di essi, detti glucocorticoidi (cortisolo, cortisone e corticosterone) vengono prodotti dall’organismo in condizioni di stress, innalzando la glicemia attraverso la distruzione delle proteine e stimolando il deposito di glicogeno nel fegato. Gli effetti di questi ormoni a livello metabolico, cutaneo ed osseo sono essenzialmente catabolici (diminuiscono la mineralizzazione ossea, favoriscono il catabolismo proteico e stimolano la mobilizzazione degli acidi grassi e del glicerolo dai depositi adiposi).
Sono stati messi a punto numerosi derivati sintetici dei glucocorticoidi che vengono utilizzati praticamente in ogni settore della medicina per le loro proprietà antinfiammatorie ed in quelle patologie in cui è fondamentale sopprimere l’attività del sistema immunitario come reazioni allergiche gravi, malattie reumatiche, asma bronchiale, ecc.
In campo sportivo sono utilizzati per sfruttarne le caratteristiche antinfiammatorie che analgesiche e per aumentare la risposta complessiva dell’organismo allo stress della performance agonistica.
Conseguenze per la salute
Si tratta di farmaci che possono comportare gravi effetti collaterali che dipendono sia dalle dosi sia dalla durata del trattamento. Se la somministrazione di dosi eccessive di cortisonici viene protratta nel tempo, si possono verificare aumento significativo del peso, riduzione della massa muscolare, iperglicemia (eccesso degli zuccheri nel sangue), osteoporosi (indebolimento della struttura ossea), ma anche ulcere gastriche, disturbi psicotici, squilibri elettrolitici (ritenzione di sodio e perdita di potassio), ipertensione e maggiore vulnerabilità alle infezioni.

Diuretici
Uso e abuso
I diuretici sono farmaci che aumentano la diuresi, favorendo l’eliminazione di acqua e sali. Il loro effetto principale consiste nella diminuzione dei liquidi in circolo e, conseguentemente, nella riduzione della pressione sanguigna.
I diuretici vengono ampiamente utilizzati in medicina nella cura di numerose malattie renali e cardiovascolari. Questi farmaci vengono utilizzati dagli atleti allo scopo di diluire le tracce di altre sostanze dopanti ai controlli delle urine o per limitare l’eccessiva ritenzione idrica causata dall’abuso di steroidi anabolizzanti. In alcune discipline si adoperano prima delle competizioni per gareggiare in categorie di peso inferiori, perché causano una rapida perdita di liquidi.
Conseguenze per la salute
L’abuso di questi farmaci in soggetti con normale equilibrio idro-salino può determinare notevoli perdite di liquidi e sali, che possono aggravarsi ulteriormente negli atleti sottoposti ad intenso sforzo fisico ed abbondante sudorazione con il rischio di caduta della pressione e collasso. Particolarmente gravi possono rivelarsi le perdite di potassio (ipopotassemia) causate da alcuni diuretici con possibilità di gravi aritmie e arresto cardiaco.

Eritropoietina (EPO)
Uso e abuso
E’ un ormone prodotto dai reni e in misura minore dal fegato e dal cervello, che ha come funzione principale la stimolazione della produzione dei globuli rossi (eritropoiesi). Sintetizzata con tecniche di ingegneria genetica (epoetina alfa), è stata introdotta in terapia alla fine degli anni ’80. Attualmente sono disponibili nuovi farmaci stimolatori dell’eritropoiesi come darbepoetina alfa, epoetina delta, CERA (Continuous Erythropoietin Receptor Activator, attivatori continui dei recettori dell’eritropoietina) divenuti già oggetto di casi doping.
L’EPO viene usata nel trattamento dell’anemia causata da insufficienza renale cronica, da AIDS, da chemioterapia in malati di cancro e da emorragie dovute a traumi o interventi chirurgici. In Italia, per i suoi usi clinici, il farmaco deve essere prescritto solo da medici specialisti.
L’EPO in tutte le sue forme è molto utilizzata come doping degli atleti, in particolare negli sport di fondo, come ad esempio il ciclismo e lo sci di fondo, in quanto tende ad aumentare il livello di globuli rossi e, di conseguenza, di emoglobina nel sangue, migliorando così lo scambio d’ossigeno ed aumentando la resistenza all’esercizio fisico
Nella pratica sportiva l’EPO ha soppiantato il ricorso all’autotrasfusione di sangue per la facilità d’uso e la maggior conservabilità del preparato rispetto al sangue umano.
Conseguenze per la salute
L’EPO innalza il numero dei globuli rossi nel sangue, conseguentemente ne aumenta la viscosità. Di solito gli atleti tendono ad aumentare le dosi, ritenendo che sia il metodo migliore per incrementare le prestazioni, ma un’iperviscosità del sangue diviene facilmente critica e si associa ad aumentata tendenza alla trombosi. Ne deriva ipertensione e, con la disidratazione associata all’esercizio fisico intenso, un notevole rischio di malattie cardiovascolari come infarto del miocardio e ictus cerebrale. L’EPO può indurre una sindrome simil-influenzale accompagnata da stanchezza, dolori articolari, cefalea e debolezza. Esiste anche un rischio dovuto ad una conservazione inappropriata dell’EPO utilizzata come doping: l’esposizione a temperature elevate, facilmente raggiungibili all’interno di un auto, può causare una degradazione del farmaco con formazione di sostanze capaci di dare gravi reazioni allergiche.

Fattore di crescita insulino-simile di tipo 1 (IGF-1)
Uso e abuso
Il fattore di crescita insulino-simile di tipo 1 (Insulin-like Growth Factor type 1, IGF-1) viene prodotto dal fegato in risposta alla secrezione dell’ormone della crescita (GH). Il GH esercita la maggior parte delle sue azioni anabolizzanti attraverso l’IGF-1, aumentando la sintesi delle proteine corporee mentre l’insulina ne diminuisce la degradazione.
La disponibilità di IGF-1 come farmaco è molto recente e l’uso terapeutico di IGF-1 limitatissimo. Viene utilizzato nelle malattie della crescita del bambino solo quando la somministrazione di ormone della crescita sia risultata inefficace.
L’utilizzo di questa sostanza a fini di doping ha precorso di gran lunga il suo uso terapeutico, in particolar modo tra i culturisti, sempre alla ricerca ossessiva di nuovi farmaci capaci di gonfiare i muscoli. Attualmente l’uso di IGF-1 è molto meno diffuso di quello dell’ormone della crescita per una maggiore difficoltà di reperire il prodotto, ma l’offerta illegale è sicuramente in crescita. Infatti, al momento non esistono metodi per rilevare la somministrazione di IGF-1, quindi questa sostanza è diventata un’alternativa al GH molto appetibile per gli atleti.
Conseguenze per la salute
Per quanto riguarda l’uso terapeutico di IGF-1 esiste un’esperienza clinica molto limitata. Negli studi effettuati prima della commercializzazione del farmaco edemi, dolori articolari, mal di testa e ipoglicemia. Poiché è il principale mediatore dell’attività dell’ormone della crescita, è ragionevole pensare che molti degli effetti a lungo termine siano simili. Non è, quindi, da escludere che l’uso prolungato, magari a dosi superiori a quelle studiate, da parte degli sportivi possa causare l’acromegalia con tutti i suoi sintomi (vedi ormone della crescita).

Insulina
Uso e abuso
È l’ormone prodotto dal pancreas in risposta all’aumento del livello di glucosio nel sangue (glicemia) dopo i pasti. L’insulina favorisce il trasporto del glucosio dal sangue e la sua penetrazione attraverso la parete delle cellule di numerosi tessuti. Insieme al glucosio l’insulina favorisce anche l’ingresso di altre sostanze come aminoacidi, acidi grassi e potassio e riduce la degradazione (catabolismo) delle proteine muscolari.
L’insulina rappresenta la base della terapia del diabete insulino-dipendente ed è essenziale nel trattamento degli stati di emergenza secondari a deficit di insulina.
Esistono pochi studi che descrivono l’abuso di insulina tra i body-builders ed i sollevatori di pesi, ma è probabile che attualmente venga utilizzata sia dagli sportivi di potenza come anabolizzante che da quelli di endurance nell’intento di aumentare le riserve di zuccheri (glicogeno) a livello muscolare e di favorire il recupero ripristinando le scorte adipose esaurite durante l’attività fisica di durata. Attualmente la sostanza non viene rilevata ai controlli antidoping e questo fattore può contribuire notevolmente alla sua diffusione.
Conseguenze per la salute
L’uso al di fuori del controllo medico può determinare immediatamente crisi ipoglicemiche acute, fino al coma ipoglicemico, come è stato riportato in alcuni casi pubblicati sulla letteratura scientifica. Gli effetti attribuibili a questo ormone sono tantissimi: rottura dei globuli rossi (anemia emolitica), aritmia associata a ipoglicemia, difetto di funzionamento del muscolo cardiaco (cardiomiopatia), ritenzione di liquidi (edema), aumento di peso, tossicità epatica, danni neuronali irreversibili. La diffusa tendenza di associare l’insulina ad altri farmaci dopanti contribuisce ad aggravare ulteriormente la situazione. In relazione allo sport praticato l’insulina viene generalmente combinata con steroidi anabolizzanti, eritropoietina, IGF-1, GH, ormoni tiroidei, stimolanti (caffeina, efedrina, amfetamine), diuretici ed integratori.

Probenecid
Uso e abuso
È un farmaco usato per aumentare l’escrezione di acido urico nel trattamento della gotta e dell’iperuricemia e, in rari casi, per potenziare l’effetto della penicillina. A causa della sua capacità di ridurre l’eliminazione renale di molti farmaci, tra cui gli steroidi anabolizzanti, il probenecid viene assunto dagli atleti per impedire che ne siano rinvenute tracce nelle urine, sebbene attualmente sia stato inserito nella lista delle sostanze proibite.
Conseguenze per la salute
I principali effetti collaterali alle dosi terapeutiche sono rappresentati da disturbi gastrointestinali e reazioni allergiche. Può interagire con numerosi farmaci, quindi, negli atleti che fanno uso contemporaneamente di molte sostanze, aumentarne la tossicità.

Agonisti adrenergici beta-2
Uso e abuso
I beta-2 agonisti sono farmaci che possiedono alcuni effetti dell’adrenalina. Siccome agiscono sulla muscolatura bronchiale favorendo la respirazione (effetto broncodilatatore), il loro uso terapeutico principale è rappresentato dalla terapia dell’asma e di altre malattie ostruttive delle vie respiratorie, principalmente come spray o aerosol.
L’abuso da parte degli atleti riguarda in particolare il clenbuterolo per via orale e si è basato su di una serie di studi sull’animale, nei quali era stato riportato un effetto anabolizzante dovuto alla somministrazione di questo farmaco in dosi elevate. In realtà diversi studi clinici effettuati su atleti sani non asmatici, hanno dimostrato che non esiste alcun effetto sull’aumento della forza e della massa muscolare, mentre può verificarsi una riduzione della resistenza a sforzi agonistici prolungati. Negli sportivi asmatici è consentito l’utilizzo sotto controllo medico e spesso sono sorte polemiche sull’elevato numero di soggetti asmatici tra gli atleti professionisti.
Conseguenze per la salute
Dal momento che agiscono su molti organi, i beta 2-agonisti possono dare numerosi effetti indesiderati, in particolare se usati in dosi superiori a quelle terapeutiche come avviene spesso negli atleti. A livello cardiaco possono causare tachicardia, palpitazioni fino a casi di aritmia e angina pectoris. Non raramente si possono verificare ipotensione, mal di testa, eritemi, ma anche tremore, insonnia, allucinazioni visive, iperglicemia ed orticaria.

Beta-bloccanti
Uso e abuso
I beta-bloccanti sono farmaci molto utilizzati per il trattamento di numerose patologie cardiovascolari, come l’ipertensione arteriosa, l’angina pectoris, l’infarto ed alcune aritmie, poiché agiscono diminuendo la forza e la frequenza di contrazione del cuore. Possono essere usati in caso di tremore cronico degli arti e nella prevenzione degli attacchi di emicrania.
Il loro uso nello sport è basato sul rallentamento del battito cardiaco e sulla riduzione dell’ansia e del tremore delle mani, caratteristiche ritenute utili in discipline in cui l’atleta deve esprimere abilità e precisione, come il tiro con l’arco, il tiro con la pistola, la ginnastica, il biliardo, etc. Gli effetti dei beta-bloccanti sono, invece, particolarmente negativi negli sport di endurance, riducendo la capacità dei muscoli di utilizzare gli zuccheri ed i grassi.
Conseguenze per la salute
I beta-bloccanti sono controindicati nei pazienti asmatici e diabetici. Il rischio maggiore che deriva dal loro impiego in soggetti sani sottoposti alle sollecitazioni estreme dello sport agonistico è costituito dal rapido rallentamento del battito cardiaco, da cui può derivare anche un arresto cardiaco. Altri effetti indesiderati sono rappresentati da affaticamento, broncospasmo, nausea, disturbi gastrointestinali e impotenza.

Testosterone e steroidi anabolizzanti
Uso e abuso
Il testosterone e gli steroidi anabolizzanti sono tra le sostanze dopanti più utilizzate negli ultimi 40 anni. Il testosterone è il più importante ormone maschile e possiede numerose attività prevalentemente a livello degli organi genitali, ma anche in molte altre parti del corpo, come il cervello. Gli steroidi anabolizzanti sono derivati di sintesi del testosterone, modificate chimicamente per potenziare gli effetti sulla costruzione delle proteine cellulari a livello muscolare (effetti anabolizzanti) e ridurre gli effetti sugli organi genitali (effetti androgeni). Possono essere assunti per via orale o per iniezione intramuscolare. Gli usi clinici di queste sostanze sono attualmente molto limitati. Il testosterone viene impiegato nel trattamento maschi con deficienza di quest’ormone (ipogonadismo). Gli steroidi anabolizzanti vengono impiegati in soggetti debilitati da malattie caratterizzate da eccessiva distruzione di proteine muscolari.
Gli steroidi anabolizzanti possono accrescere la massa e la forza muscolare (effetto ergogenico), con aumento della performance fisica in particolare in particolare nelle discipline che richiedono un’elevata potenza muscolare, quali sollevamento pesi, body-building, lanci e corsa veloce nell’atletica leggera. Le dosi utilizzate per ottenere effetti doping possono essere da 10 a 100 volte superiori ai dosaggi prescritti per fini terapeutici. Gli steroidi favoriscono, inoltre, l’aumento dei globuli rossi, diminuiscono i tempi di recupero ed accrescono l’aggressività, tutte caratteristiche ricercate da numerosi atleti. Alcuni studi hanno dimostrato che, nonostante ci sia un aumento di massa magra con l’uso di steroidi, il tessuto muscolare può presentare anomalie strutturali.
Il ricorso agli steroidi anabolizzanti è assai diffuso tra gli agonisti di discipline di potenza, ma sono utilizzati anche da molte altre categorie di sportivi dilettanti e, per fini estetici, da frequentatori di palestre.
Sono reperibili illegalmente sul mercato nero, con particolare facilità attraverso numerosi siti Internet, spesso senza alcuna garanzia sulla qualità dei prodotti.
Si registrano anche casi di utilizzo di farmaci per uso veterinario.
Conseguenze per la salute
I rischi per la salute connessi all’uso degli anabolizzanti sono numerosi e in molti casi irreversibili.
Effetti generali
l’abuso degli anabolizzanti può causare notevoli problemi al sistema cardiovascolare, causando ipertensione arteriosa, infarto del miocardio, trombosi e morte improvvisa per arresto cardiaco anche in soggetti giovani. Gli steroidi aumentano il livello del colesterolo LDL e diminuiscono il colesterolo HDL, stimolano la produzione di eritropoietina e favoriscono la formazione di coaguli nei vasi sanguigni. A livello del fegato sono stati descritti tumori epatici e cirrosi. Molteplici sono anche gli effetti a livello cerebrale, con modificazioni del comportamento come aumento dell’aggressività, euforia, ansia, irritabilità fino a gravi disturbi quali psicosi paranoidi, stati maniaco-depressivi, sindrome da astinenza con depressione. L’uso di steroidi è stato implicato nella genesi di crimini violenti. Inoltre, si possono verificare gravi forme di acne e rottura di tendini sotto sforzo. Gli effetti a lungo termine sull’uomo dei dosaggi elevatissimi usati in particolare dai body-builders non sono ben conosciuti a livello scientifico e, sebbene i casi mortali descritti siano pochi, uno studio americano effettuato sui topi con dosi paragonabili sembra far emergere la possibilità di un numero di morti premature ben maggiore.
Gli effetti più frequenti ed evidenti riguardano la sfera sessuale.
L’abuso di steroidi interrompe la normale produzione di ormoni sessuali, causando cambiamenti sia reversibili che irreversibili, particolarmente gravi negli adolescenti e nelle donne:
Nell’adolescente: nei soggetti ancora in fase di sviluppo si può avere la fusione prematura delle ossa lunghe con arresto della crescita.
Nella donna: alterazioni del ciclo mestruale e sviluppo di caratteristiche sessuali maschili. Il volume del seno ed il grasso corporeo diminuiscono. Il clitoride si ingrandisce e la voce assume un timbro maschile (queste due modificazioni sono irreversibili). Aumentano i peli sul corpo (irsutismo) con perdita di capelli e, spesso, con comparsa di acne
Nell’uomo: diminuzione delle dimensioni e atrofia dei testicoli, ipertrofia prostatica, diminuzione del numero o mancanza totale degli spermatozoi nel liquido seminale (oligospermia e azoospermia) con conseguente infertilità e impotenza, aumento di volume e femminilizzazione della mammella (ginecomastia).

Ormone corticotropo (ACTH)
Uso e abuso
L’ormone corticotropo o corticotropina (Adreno Cortico Tropic Hormone, ACTH) è un ormone secreto dall’ipofisi per stimolare le ghiandole surrenali a produrre i corticosteroidi (vedi scheda).
Viene usato solo a scopo diagnostico per verificare le funzionalità delle ghiandole surrenali surrene in particolari malattie.
Nel complesso la somministrazione di ACTH produce una aumentata capacità di sopportare lo stress ed il dolore. L’ACTH stimola la secrezione anche di una limitata quantità di ormoni androgeni come il deidroepiandrosterone (DHEA) e, nonostante non vi sia alcuna prova scientifica che agisca come sostanza anabolizzante, si è diffuso come sostanza dopante.
Conseguenze per la salute
I gravi e numerosi effetti collaterali sono assimilabili a quelli di un’eccessiva produzione di corticosteroidi, come osteoporosi, ritenzione idrica, iperglicemia con tendenza al diabete, danni gastrointestinali, come gastrite ed ulcera, aumentata suscettibilità alle infezioni.

Doping genetico
Per doping genetico si intende la possibilità di potenziare le performance degli sportivi agendo sul loro DNA e intensificando l’attività’ di geni che codificano ormoni, come l’ormone della crescita, l’IGF-1 o l’eritropoietina, in modo da ottenerne una sovrapproduzione. Sebbene la manipolazione genetica abbia prodotto alcuni risultati interessanti sugli animali per la cura di alcune gravi malattie, l’uso di queste tecniche nell’uomo è ancora prevalentemente in fase sperimentale. L’inserimento del gene per l’IGF-1 nei muscoli di alcuni topi ha prodotto un aumento della massa muscolare variabile dal 20 al 50% rispetto ai topi normali. Recentemente è stata brevettata una terapia genica per l’anemia che induce il rilascio controllato di EPO attraverso una semplice iniezione e questo può rappresentare il primo esempio reale di prodotto utilizzabile come doping genetico. Lo sfruttamento delle metodologie sviluppate per la terapia genica allo scopo di aumentare le prestazioni atletiche probabilmente non è ancora molto diffuso, ma, vista la storia del doping, per molti atleti ed i loro preparatori questa “tecnologia” rappresenta la nuova frontiera e in qualche parte del mondo organizzazioni criminali stanno già pensando come vendergliela.

Gonadotropina corionica umana (HCG)
Uso e abuso
La gonadotropina corionica umana (Human Chorionic Gonadotropin, HCG) è un ormone prodotto dalla placenta, che viene estratto dalle urine di donne in gravidanza. L’HCG esercita la stessa attività dell’ormone luteinizzante (LH), stimolando nell’uomo la produzione di testosterone e nella donna quella di progesterone ed estradiolo.
Viene usata principalmente per favorire l’ovulazione alle donne con problemi di infertilità, ma anche nella terapia del criptorchidismo (patologia non si è verificata la discesa del testicolo nel sacco scrotale dopo la nascita) ed in cui di alcune forme di infertilità maschile (ipogonadismo).
Non ha grandi effetti sul miglioramento della performance sportiva, in particolare nelle donne, perciò l’uso di HCG non è proibito nelle atlete. Viene utilizzata dagli uomini per aumentare la produzione del testosterone endogeno, che risulta soppressa negli utilizzatori abituali di steroidi anabolizzanti, con conseguente aumento della dimensione delle mammelle (ginecomastia) ed atrofia dei testicoli.
Conseguenze per la salute
Poiché l’HCG eleva il tasso di ormoni androgeni, una sua somministrazione in modo non corretto può provocare effetti simili ad un eccesso di testosterone (vedi testosterone e steroidi anabolizzanti).

Ormone della crescita (GH)
Uso e abuso
Chiamato anche somatotropina o GH (Growth Hormone), è un ormone che stimola la crescita corporea in entrambi i sessi. L’ormone della crescita esercita molteplici azioni praticamente su ogni cellula del corpo umano. Tra le azioni principali cha hanno prodotto l’uso del GH come doping troviamo l’aumento di massa magra (che peraltro è rappresentata da ossa, connettivo, organi interni e non solo muscoli) e la riduzione della massa grassa. Viene normalmente prodotto in maniera variabile durante il giorno a seguito di stimoli come lo stress, l’attività fisica, il sonno e l’ipoglicemia.
Il GH presente in commercio è stato estratto dall’ipofisi dei cadaveri fino al 1985, anno in cui è stato sostituito da quello prodotto per via sintetica a causa del rischio di contrarre la sindrome di Creutzfeld –Jacob , meglio conosciuta come morbo della “mucca pazza”.
In clinica viene usato sottoforma di iniezioni intramuscolari soltanto nel trattamento di bambini con difficoltà di crescita perché il loro organismo non produce l’ormone o perché affetti da un’insufficienza renale cronica.
La convinzione che l’ormone della crescita riesca a potenziare la forza muscolare ha indotto fin dagli anni ’80 numerosi sportivi ad assumerne dosi fino a 10 volte superiori a quelle utilizzate dagli endocrinologi. Inizialmente l’abuso di GH si è diffuso negli sport di forza, ma viene usato anche nelle discipline di resistenza, come il ciclismo, principalmente a causa della sua azione lipolitica. Dato che è praticamente impossibile realizzare studi scientifici nell’uomo che riproducano l’abuso di GH, spesso accompagnato a quello di insulina e steroidi anabolizzanti, non esistono ad oggi dati che attestino con sicurezza un aumento delle performance atletiche
Conseguenze per la salute
Le conseguenze delle dosi di ormone della crescita usate dagli atleti non sono ben conosciute, ma è molto probabile che si possano sviluppare tutte quelle alterazioni che si manifestano nell’acromegalia, una grave malattia in cui sono presenti livelli di GH molto elevati. Questa patologia causa ipertrofia ossea con modificazioni della fisionomia del cranio e dei lineamenti del viso, ingrossamento delle mani, dei piedi e degli organi interni, indebolimento dei muscoli, diabete, impotenza, cardiopatia, neuropatia ed accorciamento della durata della vita. Il paziente acromegalico di solito muore entro i 50 anni. L’abuso di GH per molti anni può esporre al rischio di tumori della tiroide, del seno, della prostata e del colon. Può esservi anche la possibilità di acquistare sul “mercato nero” o attraverso Internet partite di GH estratto da cadaveri infettate dal morbo della “mucca pazza”.

Stimolanti
Amfetamine

Uso e abuso
Le amfetamine sono dei farmaci di sintesi dotati di una potente attività stimolante sul cervello. Il loro meccanismo d’azione si basa sull’aumentata liberazione di importanti neurotrasmettitori (dopamina e noradrenalina) che causa una profonda alterazione dei sofisticati equilibri che stanno alla base della trasmissione nervosa.
Hanno attualmente un uso molto limitato in medicina. La loro azione stimolante a livello cerebrale viene sfruttata per la terapia di una patologia in cui si ha un irresistibile bisogno di dormire (narcolessia). L’effetto inibitorio dello stimolo della fame (effetto anoressizzante) viene utilizzato nel trattamento di gravi forme di obesità, anche se la maggior parte dei farmaci registrati a tale scopo è stata ritirata dal commercio a causa di gravi effetti collaterali.
Le amfetamine furono usate nella seconda guerra mondiale per far sopportare gli enormi disagi e la stanchezza ai militari. Utilizzate nel ciclismo fin dagli anni ’50, si sono diffuse in molte discipline sportive allo scopo di aumentare la resistenza alla fatica, la concentrazione e l’aggressività. L’incremento della performance sportiva è da mettere anche in relazione al superamento della soglia della fatica e del dolore. E’ interessante notare come in numerosi studi è stato riportato che gli atleti sono convinti di eseguire prestazioni straordinarie più di quanto non avvenga realmente.
Conseguenze per la salute
Gli effetti dannosi delle amfetamine sono molto frequenti ed importanti e sono in quanto principalmente riferibili ad una eccessiva stimolazione del sistema nervoso. Si possono verificare agitazione motoria, tremore, insonnia, confusione mentale, aggressività, allucinazioni e psicosi. Gravi sono anche le alterazioni cardiache, che possono causare aritmie e collasso cardiovascolare. Le amfetamine inducono facilmente assuefazione e dipendenza e la sospensione produce una sindrome di astinenza caratterizzata da depressione e stanchezza cronica. Si sono verificati diversi casi di morte improvvisa in atleti che usavano le anfetamine, come quello del ciclista Tommy Simpson al Tour de France del 1967.

Caffeina
Uso e abuso
La caffeina è contenuta nelle piante di caffè, cacao, tè, cola, guaranà, nelle bevande da esse ottenute ed in numerosi energy drinks, attualmente molto pubblicizzati. In dosi moderate la caffeina possiede blandi effetti stimolanti sul sistema nervoso centrale che possono contribuire al miglioramento dei riflessi e della capacità di concentrazione. A dosi più elevate la sostanza può influenzare la funzione cardiaca ed avere un effetto diuretico.
In medicina viene utilizzata per potenziare l’effetto di analgesici, come l’aspirina, in alcuni farmaci anti-emicrania.
L’effetto ricercato dagli atleti è una riduzione della sensazione di fatica. Secondo alcuni studi può aumentare la resistenza in esercizi prolungati di intensità moderata. Un atleta risulta positivo ai controlli antidoping quando la concentrazione di caffeina nelle sue urine supera i 0.012 mg/ml. Non é facile stabilire con esattezza quale sia la dose di assunzione in grado di far superare tale soglia. In genere si consiglia di non assumere più di 6-8 tazzine di caffè espresso o due tre tazze di caffè tradizionale, nelle tre ore precedenti la competizione.
Conseguenze per la salute
Dosi elevate possono provocare nausea, vomito, aritmie, aumento della diuresi, nervosismo, irritabilità e insonnia. L’abuso protratto nel tempo contribuisce ad aumentare il rischio di patologie gastrointestinali, come gastrite ed ulcera, e cardiovascolari. Alcuni studi hanno descritto la presenza di una lieve sindrome da astinenza.

Creatina
La creatina è una sostanza prodotta normalmente da fegato, reni e pancreas a partire da alcuni aminoacidi in misura di circa 2 grammi al giorno. Viene anche assunta con la dieta: alcuni cibi, come la carne ed il pesce, ne sono particolarmente ricchi. Tali apporti sono più che sufficienti per un’attività fisica moderata. La creatina si distribuisce per il 95% nei muscoli, dove è convertita in fosfocreatina, composto altamente energetico che fornisce energia di pronto uso per la contrazione muscolare. Durante l’attività muscolare intensa e di breve durata il decremento della forza sviluppata può essere messo in relazione al depauperamento delle riserve muscolari di fosfocreatina
L’ampio utilizzo nella pratica sportiva di creatina è da mettere in relazione alla diffusa convinzione che aumenti la prestazione, specialmente negli sport che necessitano di forza e velocità. Negli sport di durata non è stato dimostrato alcun effetto. Non c’è prova che la creatina stimoli direttamente la sintesi proteica muscolare e, quindi, non sembra essere dimostrabile un qualsiasi effetto anabolizzante. La maggior parte degli studi indica che l’aumento di peso che si osserva dopo somministrazione di 20g di creatina c è dovuto sostanzialmente a ritenzione idrica sia intra- che extra-cellulare.
Se l’assunzione di dosaggi non elevati di creatina per brevi periodi sembra essere sicura e ben tollerata, per la somministrazione cronica ad alte dosi sono stati ipotizzati diversi effetti pericolosi, quali reazioni gastrointestinali, effetti sulla funzionalità renale, crampi muscolari e infortuni muscolo-tendinei, disidratazione, soppressione della sintesi endogena di creatina, effetto cancerogeni.

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