Genetica e tossicodipendenza in breve

dott. Giuseppe Montefrancesco

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Genetica e tossicodipendenza in breve

Perché alcune persone diventano dipendenti da una o più sostanze mentre altre non lo divengono ?
Studi sui gemelli fanno ritenere che oltre il 50% della responsabilità di tale differenza possa risiedere in fattori genetici. Riconoscere questi fattori di rischio appare, quindi,
di grande rilevanza sia in termini di comprensione dei fenomeni biologici che sostengono questi comportamenti sia per sviluppare farmaci che possano interferire con i meccanismi molecolari, per prevenire o curare le dipendenze.

La maggior parte degli studi sono stati effettuati per l’alcolismo, ma influenza genetica è stata dimostrata anche per la suscettibilità alla dipendenza da tabacco, oppioidi, cannabis, e altri farmaci psicoattivi.

Dagli studi di genetica classica (famiglie, gemelli), più recentemente si è passati ad evidenze di genetica molecolare.
Si ritiene che la genetica delle dipendenze vada inclusa nel capitolo della eredità multifattoriale e poligenica: un meccanismo di interazione di fattori genetici, magari per la suscettibilità data da certo numero di geni, ciascuno con un piccolo effetto (poligenica), e di fattori ambientali.
In questo ambito, l’interesse si è focalizzato maggiormente sui polimorfismi di vari recettori del sistema nervoso centrale. Non si parla di genetica mendeliana classica, in cui mutazioni ad un singolo gene condizionano l’emergere, pur con variabilità e espressività differenti, di quadri patologici definiti.

Nell’ambito della genetica multifattoriale abbiamo, piuttosto, a che fare con variabili genetiche normalmente presenti nella popolazione (polimorfismi), che, singolarmente, diventano fattori di rischio quando coesistono con fattori ambientali predisponenti (cultura, collocazione ambientale e familiare, disponibilità della sostanza etc.) e/o per co-presenza di altri, differenti, fattori biologici di suscettibilità (altre variabili genetiche di suscettibilità, stato di salute psicofisica, etc.).

Ne deriva, che, anche se cominciano a chiarirsi i meccanismi genetici, le dipendenze non sono ereditabili in senso stretto né è possibile predire il rischio di ereditare la suscettibilità. Allo stato attuale, riteniamo che è possibile ereditare una predisposizione e che questa può essere legata a variabili genetiche di strutture implicate nella neurotrasmissione.