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dott. Giuseppe Montefrancesco

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Dott. Giuseppe Montefrancesco

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Il microbiota intestinale influenza la scelta degli alimenti.

Una nuova ricerca dell’Università di Pittsburgh su animali mostra per la prima volta che il microbiota, ovvero l’insieme dei microbi presenti nell’intestino, influenza ciò che questi scelgono di mangiare perché produce sostanze che stimolano il desiderio verso differenti tipi di alimenti.
In sostanza gli animali, e forse anche gli umani, con differenti composizioni di microbi intestinali scelgono diete differenti.

E’ noto che intestino e cervello comunicano in continuo attraverso molecole che intermediano questo dialogo: dicono se sei sazio o forse anche se hai bisogno (o preferisci) determinati nutrienti. Questi risultati dimostrano che il microbiota intestinale può influenzare il comportamento di selezione della dieta dell’ospite, producendo particolari molecole che indirizzano il messaggio secondo loro vantaggio.
Uno di questi tanti “postini” è il triptofano comune in molti alimenti (es il cioccolato) ma viene anche prodotto dai microbi intestinali.
Questo elemento è un precursore della sintesi della serotonina; notoriamente il cioccolato viene considerato un ottimo “antidepressivo” di tipo non farmacologico e il pane aumenta questo effetto poichè i carboidrati favoriscono il trasporto di triptofano, precursore appunto della sintesi della serotonina. Quest’ultima ci fornisce ad es. il senso di sazietà e se il triptofano viene trasformato in melatonina sopravviene il desiderio di dormire.

Conclusivamente è questo uno studio che fornisce ulteriori evidenze della complessa funzione svolta dai microbi e dall’intestino che non è solo quella digestiva.
L’intestino è sede del cosiddetto sistema nervoso enterico o gut brain: 100 milioni di cellule nervose che rivestono il tratto gastrointestinale dall’esofago al retto.
Esso comunica con il nostro cervello – modalità a feed-back – con risultati profondi”.
Ad es. abbiamo spesso pensato che stati d’animo come l’ansia o la depressione possono contribuire al mal funzionamento o alle “nervose” risposte dell’intestino.
Oramai è chiaro che può accadere l’inverso: è l’intestino ad indurre stati emotivi.

Questo significa anche che se curiamo l’uno curiamo contemporaneamente l’altro.

g. montefrancesco

Fonte
Brian K. Trevelline, Kevin D. Kohl. The gut microbiome influences host diet selection behavior. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2022; 119 (17) DOI: 10.1073/pnas.2117537119