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dott. Giuseppe Montefrancesco

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Dott. Giuseppe Montefrancesco

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L’indice di massa corporea. Mangiare meno e pasti meno abbondanti.

Controllare l’indice di massa corporea

Vi riporto quanto in modo splendidamente succinto esponeva e consigliava la rivista Endocr Rev nei confronti dell’obesità, (già nel 2018 nell’abstract) e in generale rispetto al controllo del peso.(1)

Questa condizione, è certamente più presente negli Stati Uniti rispetto a noi e all’Europa, ma anche in questi Paesi negli ultimi anni comincia ad avere una “presenza” preoccupante.
Essa viene misurata dall’indice di massa corporea (BMI, Body Mass Index); è questo un calcolo che fornisce la corretta misura del peso e si ottiene dividendo il peso corporeo in Kg per l’altezza in metri al quadrato.

Un esempio: uomo di 70 per 1,70 di altezza = 70/(1,70 x 1,70)= 70/2,89 = 24,2. >Peso nella norma.
Se meno di 16 = molto sottopeso;
tra16 e 18,5 =  sottopeso
tra 18,5 e 25 = normale
tra 25 e 30 =  sovrappeso
tra 30 e  35 =  obesità grado I ; il grado di obesità può aumentare con l’aumento dell’indice.

Ovviamente maggiore è l’indice ottenuto maggiore è il pericolo di sovrappeso e successivamente di vera obesità; aumentano conseguentemente i rischi per la propria salute. L’obesità è associata e contribuisce:
– a ridurre la durata della vita,
– al diabete mellito di tipo 2,
– a malattie cardiovascolari,
– ad alcuni tipi di cancro,
– a malattie renali,
– apnea ostruttiva del sonno,
– gotta,
– artrosi e malattie epatobiliari.

La perdita di peso riduce tutte queste malattie in modo correlato: maggiore è la perdita di peso, migliore è il risultato.
La perdita di peso – e questo vale sempre – si ottiene meglio riducendo l’apporto energetico e aumentando la perdita energetica.
I programmi efficaci per la perdita di peso includono programmi di modifica dello stile di vita se sottoposti a revisione e approvati, diete…..e tanto altro.

I preparati a base di erbe da banco che alcuni pazienti usano per trattare l’obesità hanno dati limitati, se non nessuno,  e non vi sono prove certe che ne documentino l’efficacia o la sicurezza e spesso ci sono pochi requisiti normativi.

Alcuni tratti dell’obesità influenzano il rischio di malattia in modo diverso negli uomini e nelle donne. Ciò ha potenziali implicazioni per le strategie di salute pubblica e indica che potrebbero essere necessarie misure preventive specifiche per il sesso.(2)

Infine, secondo uno studio che ha analizzato le cartelle cliniche di circa 550 adulti seguiti per sei anni mangiare meno in generale e meno pasti abbondanti può essere una strategia di gestione del peso più efficace rispetto a limitare i pasti a una finestra temporale ristretta, come il digiuno intermittente.(3)

    1) George A Bray   et al., The Science of Obesity Management: An Endocrine Society Scientific Statement, Endocr Rev. 2018 Apr 1;39(2):79-132. doi: 10.1210/er.2017-00253.Free PMC article

    2) Jenny C. Censin et al., Causal relationships between obesity and the leading causes of death in women and men. PLOS Genetics, October 24, 2019, https://doi.org/10.1371/journal.pgen.1008405

    3) Di Zhao et al.,  Association of Eating and Sleeping Intervals With Weight Change Over Time: The Daily24 CohortJournal of the American Heart Association, 2023; DOI: 10.1161/JAHA.122.026484