Cannabinoidi sintetici

dott. Giuseppe Montefrancesco

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INTRODUZIONE

Inizialmente i cannabinoidi sintetici furono sviluppati per studiare il sistema cannabinoide endogeno, avere informazioni su alcune malattie e sviluppare nuovi farmaci; ancora oggi vengono utilizzati a questo scopo.
Allo stesso tempo sono stati commercializzati come alternative legali alla cannabis naturale per fini ricreativi, per scopi non medici, evitando i controlli legali e realizzare grandi profitti.
Per il mercato sono stati rapidamente sintetizzati, anche con piccole modifiche, una grande quantità di queste sostanze ed ora sono diverse centinaia.
Spice (o Spice Gold o K2) è il nome più noto con il quale i cannabinoidi di sintesi (alternative legali alla marijuana) vengono commercializzati, in forma di miscele di erbe e con associata la raccomandazione “non per uso umano”. Fig.1
Sono venduti come incensi, sali da bagno o deodoranti ambientali capaci di rilassare per il loro speciale profumo. Tutti questi prodotti sono etichettati naturali e legali (legal highs o herbal highs) ed acquistabili via internet e senza limiti di età. Tali sostanze vengono comprese tra le nuove sostanze d’abuso.

Fig. 1  Tipica bustina contenente i cannbinoidi sintetici, Spice o K2. Parte anteriore

spice cannabinoidi sintesi

Parte posteriore di una bustina contenente polvere di Spice

Aspetto

Allo stato puro, i cannabinoidi sintetici si presentano o in forma di materiale vegetale, fig. 3, (fino a 10 tipi di differenti erbe difficili da identificare) o olii.

Fig. 2 Materiale vegetale di presentazione del prodotto Spice

spice base vegetale

Queste miscele vengono di solito fumate e vendute in bustine di lamina contenenti circa 3 g di materia vegetale secca alla quale sono stati aggiunti uno o più cannabinoidi sintetici. Presumibilmente, una soluzione di questi cannabinoidi viene spruzzata sulla miscela di erbe.
A mascherare, in una eventuale analisi, la presenza dei cannabinoidi vengono aggiunti grandi quantità di vitamina E o anche differenti tipi di cannabinoidi che possono così rendere difficile il processo di identificazione.

Fig. 3 Serie di bustine contenenti cannabinoidi e loro simboli

bustine spice esempio

Consumo

Queste preparazioni vengono fumate esattamente come la marijuana – ma possono anche essere ingerite o se ne inalano i vapori – e sembrano indirizzate soprattutto ai più giovani consumatori ovvero a coloro i quali desiderano provare i cannabinoidi ma li evitano per le conseguenze legali; tra l’altro i cannabinoidi sintetici non possono essere rilevati dagli esami tossicologici di routine. Il costo è relativamente basso, negli USA è di 20 dollari al grammo.

Farmacologia

Gli effetti di questi prodotti sono dovuti sia all’ingrediente vegetale che ai cannabinoidi sintetici intenzionalmente aggiunti.
I cannabinoidi sintetici sono una grande famiglia di preparazioni con differente o totale diversità nella struttura chimica sia tra loro che rispetto al THC, principio attivo ad attività psicotropa presente nella cannabis.
Agiscono quindi come quest’ultimo e si legano agli stessi recettori cerebrali – CB1 e CB2 – cui si legano sia gli endocannabinoidi (i cannabinoidi presenti nel nostro organismo) che i fitocannabinoidi (i cannabinoidi che derivano dalla pianta della canapa).
La maggior parte dei cannabinoidi sintetici sono più potenti della cannabis naturale, alcuni hanno lunghe emivite e di solito presentano un’affinità molto più elevata per i recettori rispetto alla cannabis naturale. Comunque i prodotti contenenti queste sostanze possono variare da quelli con una potenza simile alla cannabis naturale a quelli che sono fino a 100-800 volte più potenti rispetto alla cannabis naturale.
In sostanza i cannabinoidi sintetici possono produrre effetti molto forti, in particolare quelli che agiscono come agonisti completi sul recettore CB1.
Diversamente dalla cannabis naturale, questi prodotti non contengono cannabidiolo (CBD) un composto chimico che modera gli effetti del THC e possiede proprietà ansiolitiche, antipsicotiche e anti-craving.

Infine, i cannabinoidi sintetici possono avere anche azioni biologiche diverse da quelle proprie dei cannabinoidi e questo può spiegare alcune particolarità nella gravità e nelle caratteristiche della tossicità. Alcuni di essi incorporano gruppi derivati ​​dall’indolo, che sono strutturalmente simili alla serotonina, e quindi possono causare un’attivazione dei recettori della serotonina particolarmente elevata (sindrome serotoninergica).

La durata d’azione può variare da 1-2 ore per alcuni composti o durate tra le 6-8 ore per altri.

Secondo le analisi i cannabinoidi sintetici più frequentemente rilevati in tali misture sono:

  • prima generazione
    JWH‐018
    HU‐210
    CP‐47,497
  • seconda generazione
    AM‐679, RCS‐4
    UR‐144, XLR‐11
    JWH‐250
    JWH‐175
    JWH‐176
    JWH‐307
  • terza generazione
    PB‐22
    MMB‐CHMINACA, STS‐135
    NPB‐22
    AB‐CHMINACA,
    5F‐AKB‐48 (5F‐APINACA)
    FUBIMINA

Effetti clinici

Poiché i cannabinoidi sintetici funzionano come il THC, spesso in modo più efficace, molti dei loro effetti paiono simili a quelli della cannabis
I più pronunciati sono in grado di creare la sensazione di essere “stonati”, ciò include:
senso di benessere, rilassamento, percezione distorta del tempo, dei suoni e in genere della sensorialità, alterazioni della capacità motoria, sonnolenza,
depersonalizzazione, allucinazioni, paranoia, confusione, paura, ansia, bocca secca, occhi arrossati, tachicardia, nausea e vomito.

Tossicità

Fino a qualche anno fa, i casi clinici che descrivevano la tossicità dei cannabinoidi sintetici sugli esseri umani sono stati pochi. Attualmente al contrario essi sono sempre più associati a gravi problemi di salute.
Nel 2017, 4 cannabinoidi sintetici studiati (AB‐CHMINACA, MMB‐CHMINACA, 5F‐MDMB-APINAC, CUMYL-4CN-BINACA) con valutazione dei rischi, sono stati coinvolti in oltre 80 decessi.
Il motivo è sempre dato dall’elevata potenza di queste sostanze sintetiche (agonisti recettoriali completi) e dalle dosi molto alte cui sono involontariamente esposti gli utenti.

Il processo di miscelazione può portare ad una disomogenea distribuzione dei cannabinoidi sintetici nel materiale vegetale. In certi punti del prodotto, ad es., i cannabinoidi si possono raggruppare in sacche altamente concentrate e quindi divenire di particolare pericolosità.

Gli effetti psichiatrici predominano con:

  • agitazione, ansia, paranoia, deliri paranoici, psicosi,
  • notevole alterazione del comportamento ed alterazione della memoria o immediati disturbi cognitivi
  • allucinazioni.

Spesso è difficile capire se gli effetti descritti prima siano conseguenza dei cannabinoidi sintetici o siano già preesistenti
Tra i disturbi fisici quelli più frequentemente rilevati sono:
∙ tachicardia,
∙ disturbi cardiaci per insulto coronarico
∙ sudorazione profusa, ipopotassiemia
∙ arrossamento congiuntivale,
∙ xerostomia (bocca secca)
∙ danno renale acuto per necrosi tubulare.

Alcuni autori hanno segnalato le crisi epilettiche come un altro possibile effetto negativo.
E’ interessante notare che le crisi epilettiche associate all’uso di marijuana sono state riportate molto raramente. A volte si è trattato di bambini che accidentalmente hanno ingerito la marijuana sebbene il THC o il cannabidiolo o altri componenti della canapa dimostrino proprietà anticonvulsivanti. Considerando che nelle analisi tossicologiche dei prodotti venduti come Spice non sono presenti i cannabinoidi naturali si possono indicare i cannabinoidi sintetici come i responsabili di tale negativa conseguenza anche se non si ancora conosce l’esatto meccanismo.

I cannabinoidi naturali – ovvero i fitocannabinoidi di derivazione dalla cannabis – al contrario avrebbero attività di protezione verso l’evenienza delle convulsioni, seppure bisogna fare distinzione tra l’azione del THC e quella del cannabidiolo (CBD).

I cannabinoidi sintetici sono stati ipotizzati avere proprietà serotonina-like o che siano anche deboli inibitori delle monoaminossidasi, tuttavia non vi sono casi di sindrome serotoninergica pubblicati nel contesto del loro uso.
Un caso descrive anche una sorta di sindrome astinenziale ( con nervosismo, compulsione all’uso, incubi notturni, sudorazione profusa, nausea, tremore e mal di testa) comunque da attendersi nei possibili forti utilizzatori.

Trattamento

Non esiste trattamento specifico anche perché è difficile capire quali cannabinoidi o altro siano presenti nel materiale utilizzato dal paziente.

Fonti bibliografiche

Gautam Kantilal Bhanushali et al., AKI Associated with Synthetic Cannabinoids: A Case Series., Clinical Journal of the American Society of Nephrology.
Rosenbaumd. C. et al., Here Today, Gone Tomorrow…and Back Again? A Review of Herbal Marijuana Alternatives (K2, Spice), Synthetic Cathinones (Bath Salts), Kratom, Salvia divinorum, Methoxetamine, and Piperazines, J. Med.Toxicol, 2012, 8:15-32.
Schneir A.B., Baumbacher T., Convulsion associated with use of a syntetic cannabonoid product, J. Med.Toxicol, 2012, 8:62-64.
R. Le Boisselier et al., Focus on Cannabinoids and synthetic cannabinoids, Clin. Pharm. & Ther., vol. 101, n. 2, February 2017.
Auwarter V. et al., ‘Spice’ and other herbal blends: harmless incense or cannabinoid designer drugs? J Mass Spectrom. 2009, May; 44(5):832-7. doi: 10.1002/jms.1558.
Zaurova M. et al., 2016, Clinical Effects of Synthetic Cannabinoid Receptor Agonists Compared with Marijuana in Emergency Department Patients with Acute Drug Overdose. J Med Toxicol., 2016 Dec;12(4):335-340. Epub 2016 Jun 2.