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dott. Giuseppe Montefrancesco

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Sesso. Ho bisogno di sesso

“… è l’arte di controllare la mancanza di controllo”.
P. Coelho

Che vi abbandoniate ad avventure di una notte o che lo facciate con la persona amata, il sesso è uno dei piaceri della vita.
La scoperta della propria e dell’altrui sessualità è il perno intorno al quale si snoda l’importante cammino evolutivo dall’adolescenza all’età adulta. La prima “cotta” per la compagno/a di banco, il primo bacio, il primo appuntamento sono preludi, per la maggior parte delle persone,  di una vita sessuale adulta.

Come tutto ciò che ci piace e ci fa star bene il sesso viene continuamente cercato. Il significato evolutivo di ciò risiede nella perpetuazione della specie. Infatti la  ricerca del piacere non è altro che la componente psicobiologica dell’istinto di riproduzione comune a tutti gli animali, tuttavia nell’uomo esso si arricchisce di ulteriori significati: la sessualità risponde a diversi bisogni come quello affettivo, di accudimento e di possesso.

Il modo in cui ognuno di noi concepisce e vive la sessualità dipende sia dalla storia di vita che da fattori biologici, psicologici e culturali.  Vi sono persone che sperimentano periodi di intesa ed eccessiva attività sessuale controllando comunque il proprio impulso. Al contrario in altri il desiderio e l’ossessione per l’erotismo sono così potenti da non potere fare a meno di fare sesso. Queste persone sono affette da dipendenza sessuale.
Questo comportamento patologico è molto cresciuto nella popolazione a seguito della diffusione sul web di contenuti sessuali, basti pensare al cybersex addiction o meglio la pornografia in rete.
Si stima che il 6% della popolazione generale soffra di ipersessualità, con un’alta percentuale di uomini; il 40% delle persone che ne sono affette denuncia problemi coniugali che incidono sull’autostima di entrambi i partners.

Questo tipo di bulimia tutta sessuale è caratterizzata dalla presenza di pensieri e fantasie ricorrenti a sfondo erotico. Il sesso diventa una vera e propria ossessione e diversamente da quanto di solito accade, l’attività sessuale persiste anche in presenza di umore basso o depresso e spesso viene usata come antidoto contro lo stress.
In questa dipendenza senza sostanza, la brama di sesso non può essere anestetizzata, questo bisogno irrefrenabile deve essere soddisfatto a tutti i costi, anche mettendo a rischio la propria salute fisica con accoppiamenti rischiosi o eccessivi. Purtroppo il piacere dura poco e viene sostituito da sentimenti di rabbia, vergogna, bassa stima di sé. Ma l’unico modo per liberarsi da tali emozioni negative è rifugiarsi nuovamente nel sesso.
Le persone con dipendenza sessuale hanno difficoltà a controllare gli impulsi e a gestire lo stress, così il sesso fantasticato, organizzato e praticato è un modo per mettere a tacere le proprie emozioni negative.

Il circolo vizioso della dipendenza sessuale è molto simile ha quello della dipendenza da alcol, da cibo o da gioco.
Infatti tutti i comportamenti patologici e rischiosi per la salute hanno un comune denominatore celebrale che risiede nella zona dell’encefalo chiamata nucleo accumbens.  Questa area è implicata nel “sistema di piacere e ricompensa” e quando viene stimolata dal rilascio di dopamina, si sperimenta proprio il piacere della ricompensa. Infatti la dopamina, sostanza chimica presente nel nostro cervello, è coinvolta nella valutazione del piacere, essa ci permette di essere motivati a passare un esame, ad arrivare primi al traguardo, a  mangiare ciò che ci gusta, ad ascoltare la nostra musica preferita e a fare sesso. Purtroppo l’uso eccessivo di questo sistema di piacere e ricompensa provoca dipendenza. Se “la via del piacere e ricompensa” viene stimolata in modo smisurato, si ha una riduzione della dopamina nel nucleo accumbens e la persona quindi avrà bisogno di dosi sempre maggiori di dopamina per provare quella sensazione di benessere. A questo punto si è instaurata la dipendenza.

In presenza di questa tutta la giornata della persona gira intorno al sesso, non solo fantasticato, ma soprattutto pianificato. Infatti i soggetti dipendenti investono molto del loro tempo nel cercare e programmare occasioni sessuali. L’ossessione si allenta nel momento in cui viene consumato l’atto, per poi ricrescere alla fine di esso. Questo comportamento patologico logora molte aree della vita del soggetto, come quella sociale, familiare e lavorativa, perché il sesso è un pallino fisso, un assillo che si impadronisce dei pensieri. I problemi nello svolgimento della vita quotidiana si presentano sul luogo di lavoro, nel rispettare gli impegni, persino nell’occupare il tempo libero. Ogni rapporto viene visto solo con l’occhio dell’erotismo. Le conseguenze di questo comportamento patologico sono sia fisiche, per la possibilità di contrarre malattie veneree, che economiche legate al soddisfacimento del desiderio sessuale.

Per uno specialista non è sempre facile diagnosticare la presenza di questo comportamento patologico in quanto spesso la persona è riluttante a parlare della sua vita erotica. Tuttavia ad un esame clinico attento emergono tutti i sintomi tipici della dipendenza e un colloquio accurato, ponendo domande aperte, può fare emergere tale patologia, ricorrendo anche all’ausilio di questionari come il Sexual addiction screening test (SAST).
In base alla nostra esperienza all’U.O. Prevenzione delle Dipendenze Patologiche spesso sono i coniugi a chiedere aiuto denunciando un’alterazione del comportamento del partner e problemi di coppia.
Diversamente da quanto accade per la dipendenza da sostanza, in quella sessuale l’obiettivo terapeutico non è l’astinenza, ma il ristabilire un comportamento sessuale sano. La psicoterapia individuale o di gruppo può essere associata alla prescrizione di psicofarmaci e vi possono essere sessioni della terapia in cui è coinvolto anche il partner del paziente affinché quest’ultimo si senta supportato e non giudicato, per affrontare i problemi di coppia spesso associati alla dipendenza.

Dott.ssa Cinzia Di Cosmo

 

Riferimenti:

Franchini A. (2010). Libro bianco sullo stress. Studio per il benessere a Milano. Franco Angeli