Le storie

dott. Giuseppe Montefrancesco

Responsabile del sito
Dott. Giuseppe Montefrancesco

[ VAI a tutte le STORIE ]

Il niente o il tutto. Una storia di bulimia

Il niente, che però scritto in maiuscolo forse vuole significare TUTTO. Prima di raccontarvi dei miei disturbi alimentari volevo parlarvi di una persona: mio papà. Lui è fondamentale per me, gli voglio un bene indescrivibile anche se non può immaginarlo. Il problema? Non l’ho mai chiamato ”papà”. Di questo me ne vegogno, sono stata lontana da lui per lavoro e mi dispiace. Quando io avevo 10 anni, mia mamma ha deciso di trasferirci dove lavorava lui perchè questa situazione non poteva più andare avanti. Io sono morta il giorno della decisione, sono morta dentro. Così ci siamo trasferiti, a me non piaceva lì, ero felice perchè c’era il mio papà, ma volevo tornare dove avevo trascorso la mia infanzia. Il tempo passa vuoto.

Dopo la pasqua del 2010 pesavo 46 chili per 1.60 d’altezza, ho deciso che volevo dimagrire un pò, volevo buttare giù qualche chilo. Così ho iniziato la ”dieta”, saltando i pasti, digiunando, facendo tantissima attività fisica e arrivando a perdere 9 chili in un solo mese. Mi sentivo quasi bella, la scuola era finita ed io non potevo più continuare a non mangiare perchè i miei mi controllavano di più. Ho passato l’estate a contare le calorie, ad andare in palestra e a mangiare il meno possibile a tavola. Non volevo uscire con gli altri, e non volevo nemmeno vederli. A settembre è iniziata la scuola, pensavo di potermi rimettere a dieta di nuovo saltando i pasti, ma non fu così. Il mio autocontrollo col tempo scomparse, mangiavo delle quantità industriali di cibo e dopo vomitavo. Mangiavo e vomitavo, mangiavo e vomitavo, mangiavo e vomitavo. Ricordo che nelle vacanze di Natale puzzavo di vomito, non ce la facevo più, ero diventata un mostro di 45 chili, non volevo ingrassare ma la voglia di mangiare e vomitare era tanta. A gennaio sono andata da uno psicologo in un consultorio, il quale mi ha parlato di bulimia. Poi ho cominciato a tagliarmi, e anche questa cosa è orrenda. Non vi dico come è andata a finire, sempre se è finita. Ma vi posso dire che la bulimia è un mostro, una bestia, una carogna dalla quale non se ne esce facilmente. Si deve avere tanta forza di volontà.

Alle persone che hanno a che fare con questo brutto mostro rivolgo queste parole: ”Imparate ad amarvi, concentratevi sui veri valori della vita e non sul peso, perchè esso è ciò che conta di meno. Credeteci, se pensate che qualcuno possa non accettarvi fisicamente, beh..sono affari loro, godetevi la vita. Pensate positivo. Non ha senso sprecare la propria vita pensando al cibo, al peso, ai lassativi, ai tagli, ma per cosa e per chi lo facciamo? Ha senso buttare questi anni solo per raggiungere obbiettivi inutili? Dovete vivere, anche voi avrete la vostra ricompensa e sarete amate per come siete dentro e non fuori, la pancetta si può nascondere dentro una maglia un pò più larga. Datevi una motivazione, ponetevi un obbiettivo che non sia dimagrire. Fatevi forza!

 

Giada, 20 anni