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dott. Giuseppe Montefrancesco

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Le carie delle metamfetamine

Un nuovo studio finanziato dal National Institute on Drug Abuse (NIDA) e condotto presso l’Università della California, Los Angeles (UCLA), documenta che in coloro i quali utilizzano le metamfetamine vi è una elevata frequenza di carie e malattie gengivali caratteristiche di questo tipo di uso.
L’ampio studio che ha riguardato571 utenti di metamfetamina ha trovato che:
– il 96 per cento aveva avuto carie dentali – il 58 per cento aveva carie non curate.
– solo il 23 per cento aveva mantenuto i denti naturali (nella popolazione generale degli stati uniti quasi il 50% conserva la propria dentatura ).
Lo studio ha trovato che gli adulti che riferiscono di fare un uso moderato o pesante di metamfetamine hanno una probabilità doppia di avere carie dentali non curate rispetto agli utilizzatori leggeri; sono considerati consumatori leggeri coloro i quali assumono le metamfetamine meno di 10 giorni al mese. Soggetti più anziani (età 30+), donne e fumatori di sigarette vengono colpiti in modo sproporzionato da malattie dentali e parodontopatie. Una percentuale significativa di partecipanti (40 per cento) sono spesso auto-consapevoli o imbarazzati a causa delle condizioni dei loro denti o protesi.
I ricercatori hanno sottolineato che i tassi elevati e modelli distintivi di danni dentari potrebbero essere un segnale importante di un possibile uso di metamfetamine nei loro pazienti; inoltre aggiungono che la visita odontoiatrica potrebbe creare la necessità o anche l’occasione, da parte dei dentisti, di un trattamento completo che comprenda sia la condizione orale che il consumo di metamfetamine .

Journal of American Dental Association