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dott. Giuseppe Montefrancesco

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Dott. Giuseppe Montefrancesco

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Bambini e THC; marijuana

Nonostante gli effetti della cannabis nell’adulto siano comunemente conosciuti, non esistono studi specifici o ricerche approfondite sugli effetti che quest’ultima esercita nei neonati e nei bambini.
E’ prevedibile perchè la tossicità del THC (delta-9-tetraidrocannabinolo; il principio attivo della cannabis) nei bambini sia maggiore rispetto agli adulti.
I più gravi effetti che ne conseguono possono dipendere dai diversi parametri respiratori, dalla suscettibilità cerebrale e dalla distribuzione dei tessuti grassi; inoltre il THC è un composto lipofilo e tende ad accumularsi nei tessuti adiposi per poi attraversare la barriera emato-encefalica e raggiungere alti livelli nel cervello, dove agisce. Durante l’uso il THC giunge immediatamente nel Sistema Nervoso Centrale, in 5 min, ove produce i suoi numerosi e ricercati effetti, che si mantengono per circa 3 ore, entro 10-15 min; in realtà la sua distribuzione interesserà anche la periferia, compreso il tessuto adiposo, tanto che sono diversamente nominati i recettori su cui agisce, Cb1 (quelli centrali) e CB2 (quelli periferici); quindi i primi sono presenti soprattutto nel cervello mentre i secondi ( i CB2 sono omologhi ai CB1 per il 48%) in prevalenza nei tessuti periferici, principalmente nel sistema immunitario, milza, tonsille, timo, midollo osseo, tessuti deputati alla produzione delle cellule immunitarie. Poichè il THC (come tutti i cannabinoidi) è una molecola altamente solubile nei grassi, presenta una estesa distribuzione e i suoi livelli plasmatici diminuiscono rapidamente dopo 30 minuti. Inoltre, i suoi principali metaboliti sono eliminati lentamente dal corpo poichè si accumulano nel tessuto adiposo e da qui lentamente rilasciati nel flusso sanguigno. L’eliminazione completa si ottiene, infatti, dopo cinque settimane.
Pertanto un utilizzo ripetuto della cannabis porta ad un accumulo di cannabinoidi nei tessuti ricchi di lipidi, compreso il cervello. L’elevata liposolubilità dei cannabinoidi e la lenta eliminazione dall’organismo li distingue da altre sostanze come ad es. l’alcol; tra l’altro la lenta eliminazione del THC spiega anche la ridotta intensità della sindrome astinenziale e la ragione per cui gli esami tossicologici urinari possono risultare positivi per molto tempo. Nel caso descritto in basso l’azione del THC è da presupporre sia stata conseguente all’immediata passiva inalazione e non ad un ricircolo, adipe-SNC.

Un bambino di 16 mesi viene trasportato dalla madre al Pronto Soccorso in seguito a un improvviso attacco convulsivo tonico-clonico e riferita non responsivitàverbale. Gli esami clinici rivelano una concentrazione di THC pari a 230 ng/ml nelle urine e 112 ng/ml nel siero (il livello raggiunto da un fumatore passivo di cannabis si aggira intorno ai 30-50 ng/ml), un punteggio alterato della Glasgow Come Scale (10) e una saturazione dell’ossigeno pari alla 88% attribuibile a ipoventilazione da tachipnea.
La madre riferisce che il bambino aveva inalato passivamente, nell’arco di 90 minuti, il fumo di 10 sigarette contenenti cannabis che il marito fumava all’interno di una stanza nella quale il bambino dormiva. I sintomi si sono risolti nel giro di 24 ore e il bambino è stato dimesso in 48 ore, grazie anche a terapia infusionale venosa e somministrazione di ossigeno nasale. L’intossicazione da cannabis nei bambini è spesso non sospettata ma costituisce un’importante diagnosi differenziale di fronte ad alterazioni della coscienza, della vigilanza e della respirazione. Perciò appare essenziale che i medici e il personale sanitario siano in grado di riconoscere e trattare (o sospettare) le manifestazioni cliniche dell’intossicazione da cannabis nei bambini che, seppure non frequenti, possono rappresentare un problema attuale. Negli ultimi anni è progressivamente cambiato l’atteggiamento degli adulti nei confronti dell’uso dei prodotti della cannabis (marijuana, haschisc, olio) e secondo alcune ricerche vi è stato un aumento dei consumatori del 10% dalla metà degli anni ’90 al 2004.
Forse è parallelamente diminuita l’ovvia prudenza?

Sportillo Roberta studentessa

Ahemd Refat Ragab and Maha Khald Al-Mazroua, Passive Cannabis Smoking Resulting in a Coma in a 16 Month Old Infant, J Clin Case Rep 2012, 2:17.