Che cosa sono gli inalanti ?

dott. Giuseppe Montefrancesco

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Gli inalanti

Gli inalanti sono differenti gruppi di sostanze accumunate dalla possibilità di essere assunte attraverso inalazione. Infatti, non tutti i solventi ad esempio hanno potenzialità d’abuso, ne hanno solo quelli sufficientemente volatili da poter essere inalati.
Una possibile classificazione considera gli inalanti divisi nei seguenti 4 gruppi:
Solventi organici volatili: colle, benzina, diluenti, solventi, fluidi smacchiatori, liquidi correttori, acetone per le unghie etc.;
2  Aerosol: vernici spray, deodoranti, lacche per capelli etc.
3 Gas anestetici e domestici o commerciali; cloroformio, etere, protossido d’azoto, gas butano per accendini, gas propano, propellenti per dispensatori spray, refrigeranti etc.
4 Nitriti altrimenti detti poppers e alcuni dei quali usati in passato nei casi di angina pectoris.

Vi sono centinaia se non addirittura migliaia di prodotti commerciali o casalinghi che contengono solventi organici volatili di cui si può abusare.

Dei primi 3 gruppi si abusa per alterare lo stato mentale; degli ultimi si abusa per pratiche sessuali.

Quali sono i rischi con gli inalanti?

Anche se non si può generalizzare, data la grandissima numerosità di sostanze “inalabili”, si può dire che:
• con i solventi organici è elevato il rischio di morte improvvisa.
Gli effetti a lungo termine riguardano tutto il sistema nervoso sia centrale che periferico; cervelletto, capacità cognitiva e fibre nervose sono attaccate dai solventi, particolarmente attratti dalla natura lipidica della guaina mielinica che da essi verrebbe “disciolta.
Il toluene è tra i solventi organici quello più abusato.
Possono inoltre sopravvenire insufficienze epatiche, renali e debolezza muscolare.
La loro assunzione in età adolescenziale distrugge il normale formarsi dello sviluppo neurologico emozionale, e psicologico.
• i nitriti possono favorire la trasmissione sessuale di malattie infettive dato il loro scopo favorente la pratica sessuale ed in più possono fortemente indebolire il sistema immunologico.
tra i gas anestetici, il protossido d’azoto “gas esilarante” può causare neuropatie periferiche per carenza di vitamina B, resa inattiva dal composto. Naturalmente con dosi elevate c’è sempre il rischio di cadere in un completo stato di incoscienza o anestesia.

Quali sono le persone a rischio?

Gli adolescenti sono gli individui che maggiormente sperimentano l’uso di inalanti, in particolare i solventi organici volatili.
Data proprio l’età precoce, l’uso di inalanti non è solo un atto sperimentale, tra l’altro molto pericoloso, ma è un modo efficace di scandalizzare gli adulti, turbare e confondere i genitori che non sanno nemmeno di cosa si tratti.
Gli adulti utilizzano i nitriti a scopo sessuale ed anche i gas propellenti o i gas anestetici per occasionalità lavorative.

L’uso prolungato nel tempo ed intensivo dei solventi organici volatili è più spesso ristretto ad individui o a gruppi emarginati, ad elevata percentuale di esclusione sociale e povertà, con problemi psicologici o con storie di maltrattamenti o abusi sessuali; frequente è la presenza di minoranze etniche presenti in grandi realtà urbane o anche rurali. Questo può far pensare che i giovani abusatori utilizzino gli inalanti per aiutarsi ad affrontare i sottostanti stress emozionali e sociali.

Come si inalano?

Di norma si inizia con la pratica di inalare le sostanze sniffandole, ossia aspirando direttamente la sostanza dal contenitore o da uno straccio, imbevuto di inalanti. Qualcuno, per ottenere concentrazioni ancora più elevate di vapori e quindi della sostanza/e, usa, prima di sniffare, riscaldare il contenitore oppure tenere lo straccio spruzzato molto vicino alla bocca o al naso (“huffing”); si passa poi ad aspirare le sostanze da buste di carta o plastica.
Gli aerosol possono essere spruzzati, scaricati, capovolti per aumentare la fuoriuscita del propellente (butano) e per rimuovere ancor di più i componenti non volatili del prodotto.
Al di là degli effetti propri delle sostanze, già queste pratiche sono pericolose in quanto possono in vario modo dare asfissia o soffocamento.

Modalità d’uso

Tipicamente gli adolescenti usano inalare questi vapori in misura di 15-20 volte entro 10-15 minuti.
Questo favorisce una elevata concentrazione delle sostanze anche se l’esatto livello ottenuto dipende e varia secondo il composto e la modalità d’uso.
In ambiente di lavoro la massima concentrazione di toluene è di 200 parti per milione; da un sacchetto di plastica con dentro una colla al toluene è possibile ricavare concentrazioni 50 volte maggiori.

L’inalazione di solventi è molto frequente in ambienti lavorativi ma le caratteristiche rispetto ad un uso voluttuario sono assolutamente diverse tenendo conto che nel primo caso di norma è conosciuto il tipo di gas o la miscela di gas inalati mentre nel secondo gli assuntori inalano diversi tipi di gas senza interessarsi della natura di questi; inoltre, salvo incidenti, il lavoratore assorbe in lunghi periodi di tempo il gas a differenza di chi ne abusa che vuole raggiungere immediatamente elevate concentrazioni per avere gli effetti desiderati.

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