La tossicodipendenza è una malattia curabile.
Rimuovere il desiderio della sostanza non è l’obiettivo di un processo riabilitativo.
Un risultato apprezzabile e ragionevole è quello di ridurre l’urgenza della droga con i farmaci disponibili, istruendo inoltre il paziente a controllare la malattia ovvero come contenere o gestire il ricorrente desiderio d’uso.
Il trattamento di uno stato di tossicodipendenza è finalizzato a migliorare la salute e la qualità della vita agli individui con tale patologia:
Il trattamento della tossicodipendenza è realmente efficace e ciò è testimoniato dalle migliori prove cliniche, dalle revisioni sistematiche della letteratura e da attenti studi scientifici. Inoltre l’evidenza della sua efficacia è confermata dall’utilizzazione oramai diffusa nella maggior parte dei paesi Europei, Americani o Asiatici.
In un qualsiasi caso clinico, misure dell’efficacia dell’intervento o dell’insieme degli interventi saranno:
Riportiamo i principi generali che, secondo le ricerche scientifiche di più di 30 anni, devono caratterizzare un efficace trattamento.
Un intervento è un insieme di servizi
Data la natura multifattoriale della tossicodipendenza, considerato l’intervento di numerosi fattori che la determinano e la qualificano, considerata la sua ciclicità in termini di apparenti guarigioni e successive ricadute, è indispensabile che l’intervento si adatti alle condizioni del caso, che non abbia rigidità o rigori assoluti e che sia la giusta combinazione tra l’operatore e le “circostanze” del paziente.
Nei confronti di tale patologia vengono attuati gli interventi di tipo farmacologico, psicosociale e residenziale (Comunità terapeutiche).
I migliori programmi offrono una combinazione di terapie ed altri servizi al fine di incontrare e risolvere le necessità del paziente che possono essere correlate all’età, alla razza, alla cultura, all’orientamento sessuale, al genere, allo stato di eventuale gravidanza all’uso di altre droghe, alle condizioni di comorbidità (ad es. depressione o HIV), ai familiari, all’abitazione, e all’impiego lavorativo, così come alla personale storia di eventuali abusi sessuali o fisici.
Va comunque sottolineato, oltre che dall’appropiatezza degli interventi operati, concorrono ai migliori risultati il grado della partecipazione del paziente, ovvero una giusta motivazione che “spinge” la volontà.
I farmaci come il metadone, la buprenorfina e il naltrexone sono utilizzabili nel trattamento della dipendenza da oppioidi.
Le preparazioni a base di nicotina (es. cerotti, gomme, spray nasale o caramelle) o il bupropion e la vareniclina sono utilizzate nella dipendenza da tabacco.
Disulfiram, acamprosato, naltrexone e topiramato sono farmaci utili nel trattamento della dipendenza da alcol che spesso si presenta assieme ad altre dipendenze.
Per le dipendenze da stimolanti, quali la cocaina, le amfetamine, le metamfetamine o l’ecstasy non vi sono farmaci specifici da utilizzare nel trattamento; lo stesso vale per altre droghe come la marijuana, gli allucinogeni, la ketamina o gli inalanti. In realtà, la maggior parte delle persone con gravi problemi di tossicodipendenza sono poli-assuntori e richiedono un trattamento per tutte le sostanze di cui abusano. Vi sono molte droghe e, attualmente, non vi sono specifici trattamenti per ciascuna di queste.
I trattamenti psicoterapeutici sono ampiamente utilizzati per i disturbi da uso di sostanze ed includono terapie individuali, familiari e di gruppo, ciascuna con vari orientamenti.
In tale patologia essa si occupa dei comportamenti legati alla dipendenza e dei pensieri e sentimenti che sembrano incoraggiarla, sostenerla o che ne sono il risultato; essa tratta comunque qualsiasi aspetto della vita del paziente, sia passato che presente, supponendo che qualcuno di questi possa aver contribuito o determinato l’attuale uso di droghe.
Negli ultimi anni sono stati sviluppati una vasta gamma di interventi psicologici per il trattamento dei comportamenti di dipendenza da sostanze.
In quella da cannabis, stimolanti o altre droghe, il trattamento psicologico rappresenta il principale approccio terapeutico poiché non esistono farmaci specifici; per quanto riguarda la dipendenza da oppiacei, nicotina ed alcol l’intervento psicologico è un efficace complemento alla terapia farmacologica. La maggior parte dei programmi di trattamento considerano sia le terapie individuali che le terapie di gruppo.
Complessivamente il trattamento può considerare 4 stadi di intervento:
Storicamente, gli indirizzi iniziali di trattamento della tossicodipendenza erano principalmente indirizzati a risolvere gli episodi acuti e questo derivava dalla considerazione che il paziente, nel breve periodo di poche settimane o mesi, poteva cercare, ricevere, completare con un trattamento uno stato di malattia; in realtà tale orientamento è possibile per alcuni individui che possono giovarsi di un breve periodo di cura.
La maggior parte dei casi richiede programmi lunghi e ripetuti nel tempo date le frequenti ricadute; spesso sono necessari diversi anni prima di giungere e mantenere uno stato di guarigione.
I disordini da uso di sostanze possono essere distinti a seconda della presenza di:
Nel primo caso sono necessari interventi a lungo termine; mentre nel secondo è possibile un trattamento breve.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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