Le storie

dott. Giuseppe Montefrancesco

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Mi sono scolata due boccette di Cipralex

Ciao, anche io come te soffro di un’indicibile sofferenza. In fondo apparivo come una delle tante persone insoddisfatte della vita, la mia storia si collocava all’interno dei tanti capitoli della vita di una persona. Ma non c’è sofferenza più grande della propria e non c’è sofferenza più grande di quella che nascondi dietro un buono stato di salute, una buona famiglia, un lavoro dignitoso anche se non speciale. Anche io come te avrei preferito avere il cancro ..o comunque far ammalare sul serio qualche mio oragano per poi mostrarlo ai medici e farlo curare o anche se fosse incurabile avrei potuto rinchiuderlo in un recinto circoscritto, arginarlo, dargli un nome.. In realtà sono stati tanti quelli che hanno dato un nome al mio malessere: depressione maggiore, dap, distmia, labilità emotiva… Questo mi ha fatto capire di essere malata, si ma di una malattia di difficile remissione pare. Ho parlato molto del mio malessere e questo certo mi ha aiutato, in parte. Un anno fa ho tentato il suicidio, mi sono scolata due boccette di Cipralex per poi cadere in un sonno profondo..

Volevo dormire, non morire, (questo è quanto ha sottolineato la psichiatra in seguito).

Di fatto mi ero stancata di combattere i miei demoni. Mi viene da sorridere perchè proprio oggi il 6 marzo è gia passato un anno. Poche persone sono venute a conoscenza del fatto. Accanto ad uno scontato assistenzialismo da parte di alcuni, assieme ad una ovvia incomprensione, gli esperti hanno cercato nuovamente di rincasellarmi. E’ difficile navigare in acque cosi tumultuose Spero un giorno tu possa essere meno oppressa GOOD luck Il Cipralex è un antidepressivo ma si usa anche nei disturbi d’ansia e in tanti altre condizioni di disagio. Il suo principio attivo è l’escitalopram, appartenente alla classe degli SSRI (Inibitori Selettivi della Ricaptazione della Serotonina); l’inibizione della ricaptazione della serotonina consente che questo neurotrasmettitore, così importante nell’espressione degli stati emotivi, sia a concentrazioni elevate nello spazio sinaptico disponendosi ad un’azione di notevole efficacia (montefrancesco)