Le storie

dott. Giuseppe Montefrancesco

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Superare il “punto di rottura”… ma la fede aiuta.

Ma voi siete a favore delle droghe leggere? Perché le droghe, sono droghe, e fanno male per tutta quella chimica che contengono. Voi vorreste che vostro figlio si facesse di droghe leggere?

E quali son queste droghe leggere ?

Ho conosciuto tanti ragazzi che frequentavo in passato, adesso ho 33 anni, e 7/ 8 anni fa, la mia vita era diversa. Mi facevo nei week-end in maniera ingenua, fumavo un sacco di canne, mi piacevano tantissimo! Poi quando capitava prendevo mdma, anche la ketamina, poche volte, ma l’ho provata.
Quando inizi a trasgredire e spezzi il meccanismo della paura di fronte alle sostanze è lì che sei fregato. Non pensi all’escalation, pensi solo a provare delle sensazioni e degli effetti che ti dissociano e che ti fanno stare bene e felice, perché nella vita vera stai male, ma fino a quando arriva quel “punto di rottura” non lo sai che la vita in cui vivevi non andava per niente bene, sia con te stesso, sia con il rapporto con i genitori e la vita in generale.
Se dovessi raccontarvi gli effetti, non lo saprei scrivere, sono sensazioni alcune di esse molto belle. Ma non ero consapevole.
Voi dovete diffondere consapevolezza tra i giovani. Ce ne sono molti di ragazzi oggi che si fanno? Ve lo chiedo perché sono preoccupata, la mia vita è cambiata ad un certo punto, quello che io chiamo il “punto di rottura”, sono stata molto male, malissimo.
Un bad trip, che mi ha sconvolto, giusto?
I miei genitori se ne sono accorti e mi hanno aiutato attraverso una comunità, mi sono stati vicini, anche senza sapere cosa mi stesse succedendo. Ho vissuto una esperienza drammatica dovuta ad assunzioni di droghe e alcol, perché prima lo fai per gioco, nei week-end, poi non te ne accorgi ma inizi a bramare quelle sensazioni che la droga ti dà, e se sei una ragazzina ricca, bella, che frequenta i migliori posti di Roma con le sue terrazze, tutto ti seppellisce e ti distrugge, mentre nel frattempo credi di vivere una favola.
Dalla mia esperienza, dico che l’unica cosa che mi ha davvero aiutata ad uscire, è stata la fede in Gesù. Mi ha aiutato tantissimo e anche adesso, confido in lui. Ma come può la prevenzione diffondere il fatto che la religione può aiutare? I ragazzini non lo capirebbero a 20 anni sei contro tutti e tutto, a quella età. Come ultima risorsa però gli va data, senza dirglielo troppo presto ai ragazzi, ma la fede aiuta.
La mia vita è cambiata, adesso convivo con un ragazzo che è dolcissimo, lavora in una multinazionale, non è di Roma, è di un’altra città, ma è riuscito a raggiungermi a Roma.
Io ho un lavoro ora e le cose vanno bene. Per questo non smetto di conoscere meglio e rispettare il Vangelo e le parole di Gesù, a volte anche troppo forse!
E’ la mia fonte di aiuto che mi fa trovare la forza e soprattutto mi aiuta a distinguere ciò che è idolatria da ciò che davvero invece ha un valore sano, profondo, vero, reale.
Ecco, io vorrei dire solo una cosa, che le droghe dovrebbero sparire dalla faccia della terra e vorrei che i genitori proteggessero di più i propri figli.
Anche “solo una cannetta” può cambiarti la vita, mentre le droghe sintetiche ti uccidono piano piano.
Ho superato il “punto di rottura”, adesso sono felice, felice veramente.

 

Tutti i diritti riservati “Storie di vita, sentimenti e droghe” by insostanza.it

(a cura di Aimone Pignattelli)