Le storie

dott. Giuseppe Montefrancesco

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Dott. Giuseppe Montefrancesco

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Crack, fentanyl, eroina, cocaina, ecstasy.

Ho iniziato da adolescente a sperimentare le prime sostanze ( hashish e marjuana) e poco prima dei vent’anni ho condiviso con i miei amici più’ cari cocaina ed eroina (due sostanze purtroppo molto diffuse nelle mie zone). Sin da subito l’eroina é diventata il mio rifugio sicuro sperimentandola nei suoi diversi metodi di assunzione ( sniffata, fumata ed iniettata). Di certo all’inizio c’era in me la convinzione, errata, di poterla gestire senza problemi facendone un uso soprattutto “ricreativo”.
Ho avuto quindi l’impressione che tutto sommato potessi continuare a farne uso senza complicarmi troppo la vita.
In realtà mi sbagliavo perché ho finito per rovinare la mia relazione dell’epoca e piano piano, senza accorgermene ho finito per sostituire l’uso ricreativo con un uso auto curativo dei miei problemi e delle miei paure. I miei genitori hanno scoperto in quel periodo il mio problema e, non esperti nell’affrontare la situazione, mi sono stati vicini come solo l’amore di due genitori può fare soffrendo molto a causa di questa complessa situazione.

Mi sono allontanato da casa per lavoro e, fortunatamente, il nuovo ambiente e i nuovi stimoli mi hanno tenuto lontano da questa terribile sostanza.
Nei primi periodi ho consumato, di tanto in tanto, altri tipi di sostanze (mdma, ecstasy) quando mi capitava di frequentare discoteche o nelle serate in casa coni miei nuovi amici. Di tanto in tanto, pero’, quando ritornavo a casa per brevi periodi mi capitava di ricadere nell’uso dell’eroina e della cocaina (spesso insieme) ma mi giustificavo questo comportamento dicendomi che era solo per qualche giorno e poi sarei ritornato alla mia vita di tutti i giorni. In effetti è stato così per diversi anni ma poi…poi ho fatto dei nuovi incontri , e ho ripreso a farne uso sniffandola e qualche anno fa abbiamo iniziato ad utilizzare un nuovo prodotto (il fentanyl) e da allora ne ho fatto un grande uso.
Nei periodi in cui non riuscivo a reperirlo l’astinenza era davvero insopportabile, cosi ho iniziato ad acquistare metadone e subutex in strada, ricorrendo ad automedicazioni per gestire in qualche modo la situazione. Chiaramente, senza neanche rendermene conto, ho finito per allontanarmi dalle persone care e a chiudermi sempre più’ in me stesso, nonostante avessi una bella attività ed una compagna al di fuori di ogni contatto con il mondo delle droghe. A gennaio 2017 ho iniziato a frequentare un centro di riabilitazione che mi seguiva con un trattamento di metadone a 40 mg ed un supporto psicologico. Per diversi mesi non ho assunto più’ sostanze e soprattutto ero riuscito ad eliminare eroina ed i suoi derivati.

Nell’estate del 2017 mi é capitato di fumare del crack e ho finito per utilizzarlo spesso per diversi mesi; dopo periodi di astinenza e non ho trascorso un breve periodo presso una Comunità Terapeutica. Devo dire che, per quanto breve, questa esperienza è stata certamente utile per me e per staccare da tante abitudini tra le quali anche l’alcol ne faceva parte.
I miei genitori continuano a starmi vicino ma è una situazione non certo facile per nessuno di noi e soprattutto anormale per una persona della mia età.
In questo momento mi sento sicuramente meglio e più’ motivato ma vivo male i continui sospetti di mia madre e mio padre che spesso ci raggiunge, perché sono convinti che il problema non sia del tutto risolto e che io possa ricadere nuovamente. Sono convinto per primo che c’è tanto lavoro ancora da fare da parte mia ma allo stesso tempo avrei bisogno di serenità intorno a me, cosa che purtroppo non accade attualmente.

Loro vorrebbero che io ritornassi in Comunità. Io vorrei ritornare ad avere una vita normale a cominciare dal riprendere a lavorare ed essere impegnato nelle cose che mi interessano e mi fanno stare bene. Come vede la situazione é chiaramente complessa e vorrei avere un suo parere al riguardo…