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dott. Giuseppe Montefrancesco

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Esami tossicologici: il Drug-Test Salivare

Sicurezza stradale: Parte il Drug-Test Salivare
C’è una sostanziale novitàper gli automobilisti italiani: il Cozart RapiScan.
E’ questo infatti il nome del test salivare che dal 29 maggio scorso consente di identificare in tempo reale coloro che sono alla guida sotto l’ effetto di una sostanza stupefacente. Una differenza che si propone di sovvertire completamente il quadro dei controlli a disposizione della Polizia Stradale come annuncia soddisfatto il capo della stradale Giuseppe Bisogno: “Sul controllo degli automobilisti drogati abbiamo sempre avuto enormi difficoltà perchè fino ad oggi per i controlli dovevamo avere al seguito un medico e un laboratorio chimico. Oggi no, con questo sistema che abbiamo messo a punto possiamo velocizzare tutto e controllare gli automobilisti in tempo reale”.
La diffusione Il test per il momento sarà a diposizione della Polizia Stradale di 19 città Italiane per i prossimi 3 mesi e nei soli fine settimana; le città campione sono Roma, Napoli, Bologna, Novara, Bergamo, Brescia, Padova, Verona, Trieste, Savona, Forlì e Cesena, Ancona, Ascoli Piceno, Perugia, Pescara,Teramo, Bari, Messina e Cagliari. E’ questa però solo una fase sperimentale di un progetto che ambisce a fare del test salivare uno strumento a disposizione della polizia stradale di tutto il territorio nazionale almeno per i prossimi 3 anni. Lo spiega chiaramente Roberto Sgalla, direttore centrale delle specialità di polizia: “Dopo un periodo di sperimentazione a settembre daremo i primi dati sull’uso di stupefacenti da parte dei conducenti e cominceremo a capire qual è l’entità del fenomeno nel nostro paese. Il nostro obiettivo è estendere questo protocollo sperimentale a livello nazionale. Abbiamo chiesto uno stanziamento di circa 2 milioni di euro al Dipartimento Politiche Antidroga per avviare un progetto triennale.
L’esecuzione. Se l’agente di polizia sospetta che il soggetto fermato sia in uno stato psicofisico alterato da una sostanza stupefacente deve, in primo luogo, eseguire l’ alcoltest; indipendentemente dal risultato di quest’ ultimo, qualora l’agente ritenesse che lo stato del soggetto non sia riconducibile al solo uso di alcol, può decidere di eseguire una scansione della saliva con il Cozart RapiScan. Nel momento in cui il risultato di questa analisi risulta positivo, alla persona viene effettuato un ulteriore prelievo di saliva da inviare ai laboratori di analisi.
Il meccanismo. A prescindere dal modo in cui viene assunta, qualsiasi sostanza viene metabolizzata ed espulsa dall’organismo attraverso i fluidi biologici: sangue, urina, sudore e saliva. In particolare, dopo l’assunzione, la sostanza passa nel sangue e da qui raggiunge i tessuti vascolarizzati. Dopo pochi minuti che la sostanza è presente nel sangue, la si può riscontrare anche nella saliva, mentre possono trascorrere anche alcune ore prima che sia riscontrabile nelle urine. Per questo motivo, analizzare la saliva consente di verificare quasi immediatamente l’assunzione di droga. Il Cozart RapiScan si basa sostanzialmente su una reazione antigene-anticorpo eseguita sulla saliva prelevata: dei composti specifici (che fungono da anticorpi) presenti nell’ apparecchio, sono in grado di riconoscere nella saliva la presenza di una determinata sostanza di abuso (che funge da antigene). Se il riconoscimento avviene vengono attivati degli enzimi che, reagendo con le sostanze stesse, conferiscono alle cartucce un particolare aspetto che permette di evidenziare la presenza o l’assenza di tali sostanze.

In dettaglio. Il test funziona nel modo seguente:
– La saliva è prelevata mediante un tampone che viene posizionato sotto la lingua del soggetto. Il tampone è collegato ad un apparecchio, il Cozart RapiScan appunto, che emette una luce blu quando la quantità di saliva necessaria è stata raccolta (possono volerci da 30 secondi a 4 minuti);
– il tampone viene inserito in una provetta con una soluzione in grado di far rilasciare le eventuali sostanze stupefacenti;
– a questo punto 4 gocce del campione vengono versate nel pozzetto dell’apparecchio, dove avviene la reazione antigene-anticorpo: se nel liquido esaminato ci sono sostanze stupefacenti appaiono delle righe rosse. Se invece non sono presenti delle droghe non appare nessuna banda rossa;
– una piccola telecamera, legge e interpreta il contrasto fra le eventuali righe rosse ed è  in grado di determinare la presenza di sostanze (fino ad un massimo di 5 per cartuccia) nel giro di 12 minuti.
– i risultati appaiono sul video dello strumento e possono essere stampati. Se il soggetto risulta positivo, gli viene prelevato un ulteriore campione di saliva che viene inviato ai laboratori di tossicologia forense della zona o al laboratorio centralizzato della Polizia di Stato, a Roma, per effettuare il test di conferma mediante gascromatografia e spettrofotometria di massa.

Al momento, le sostanze che vengono identificate dal test includono cocaina, cannabinoidi, oppiacei, benzodiazepine e amfetamine. Il tempo per cui queste sostanze restano rilevabili nella saliva è il seguente:
Cocaina: da 10 min a 24 ore
Cannabinoidi: fino a 14 ore Oppiacei: da 1 ora a diversi giorni
Benzodiazepine: da 10 minuti a 48 ore
Amfetamina: da 10 min a 72 ore.
La sanzione Essendo una violazione dell’art. 187, in caso di positività scatta il ritiro della patente per 10 giorni e, se l’auto non è intestata ad un’altra persona, anche della stessa vettura fino all’esito dell’esame nei laboratori del Centro tossicologico forense di Roma. Se la positività è confermata, poi si procede con la sospensione della patente.

Mattia Bozzelli

Fonte Polizia di Stato