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dott. Giuseppe Montefrancesco

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Dott. Giuseppe Montefrancesco

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Cocaina più cannabis; un piacere aumentato.

Nei racconti degli utilizzatori di cocaina è spesso riportato che le sensazioni piacevoli vengono intensificate dalla contemporanea assunzione di cannabis o anche di alcol.
Per quest’ultimo è noto il pericoloso meccanismo che sottende l’effetto (formazione di cocaetilene…vedere nel sito); la ragione degli effetti della cannabis era invece poco nota.

La cocaina è una droga che sviluppa, con la ripetuta assunzione e molto rapidamente, un grado elevato di dipendenza.
La cocaina agisce potentemente bloccando il reuptake (la ricaptazione) soprattutto della dopamina ma anche di altri neurotrasmettitori, come la serotonina e la noradrenalina.
Gli effetti di ricompensa (quindi la sua piacevolezza) sono dovuta principalmente a questo meccanismo che permette di disporre di elevate concentrazioni di dopamina all’interno del sistema di gratificazione. Infatti e di norma, una volta che la dopamina viene rilasciata dalle terminazioni nervose e dopo che ha agito, essa viene subito rimossa dallo spazio sinaptico e riportata nei terminali nervosi da cui proviene.
La cocaina bloccando questi sistemi di trasporto prolunga il tempo in cui la dopamina rimane disponibile ad agire nello spazio sinaptico e quindi la sua azione si intensifica e si prolunga in modo non naturale.
Questo straordinario aumento della concentrazione di dopamina nel sistema nervoso è alla base degli effetti euforici della cocaina.

Nel nostro organismo è presente il cosiddetto sistema degli endocannabinoidi in cui si rilevano:
— specifici recettori , CB1 e CB2
— sostanze endogene (ligandi) o endocannabinoidi
— la sintesi, il rilascio e la ricaptazione, il metabolismo degli endocannabinoidi
— il meccanismo d’azione.
Tra gli endocannabinoidi 2 appaiono di particolare importanza:
— l’anandamide (N-arachidonoil-etanolamina)9
— il 2-arachidonilglicerolo (2-AG).

Per un’ulteriore approfondimento cercare sul sito: Il sistema degli endocannabinoidi.

Prove precliniche recenti suggeriscono che la cocaina stimola la sintesi dell’endocannabinoide, 2-arachidonoilglicerolo (2-AG) nel mesencefalo dove è presente la zona di partenza delle fibre dopaminergiche, detta VTA (area ventrale tegmentale del mesencefalo).
L’endocannabinoide agisce disinibendo queste fibre con conseguente aumento dell’attività dei neuroni e quindi della liberazione di dopamina nel sistema della gratificazione .
Questo può dare ragione del racconto dei consumatori…che sfrutterebbero varie “convenienze”:
—  gli effetti della propri della cocaina,
—  quelle delle endocannabinoide
—  e, se fumano in contemporanea, anche quelle della cannabis
La ricerca è stata condotta da scienziati dell’Intramural Research Program della NIDA, del Vanderbilt University Medical Center e della University of Maryland School of Medicine.

Sebbene fosse noto il meccanismo della sintesi dell’endocannabinoide 2-AG, (stimolato dalla cocaina), era invece poco noto come esso veniva liberato.
Studi su cellule del tessuto mesencefalico di topo hanno osservato che il 2-AG viene spostato in vescicole extracellulari e liberato in presenza di cocaina perché questa interagisce con il suo fisiologico e complesso meccanismo di liberazione.
Tutti questi eventi neurologici possono inoltre favorire la condizione di una dipendenza patologica
In sostanza: se si interrompe l’azione favorente della cocaina sul rilascio dell’endocannabinoide, 2-AG, dalle vescicole si interrompe, almeno in parte, l’attività di rinforzo della cocaina dovuta alla conseguente liberazione di dopamina.

La progettazione di farmaci o modalità in grado di intervenire sulle interazioni proteiche alla base del rilascio del 2-arachidonoilglicerolo dalle vescicole potrebbe fornire un nuovo procedimento per contrastare la dipendenza da cocaina.

Montefrancesco
Fonte:
Yoki Nakamuraet al., Cocaine-induced endocannabinoid signaling mediated by sigma-1 receptors and extracellular vesicle secretion. eLife.