News

dott. Giuseppe Montefrancesco

Responsabile del sito
Dott. Giuseppe Montefrancesco

[ VAI a tutte le NEWS ]

Ecstasy (MDMA) e iponatriemia

Una recente ricerca ha rilevato che tra i giovani che assumono ecstasy (MDMA), le femmine hanno maggiore rischio di sviluppare l’iponatriemia.

La iponatriemia è una condizione patologica, che generalmente colpisce le persone di età avanzata, causata da un’insufficiente livello di sodio nel sangue. Di norma il valore ematico della iponatriemia non deve scendere al di sotto i 135 mEq/L (1 mEq di sodio corrisponde a 23 mg di sodio; nel sangue il valore ottimale di sodio è pari a 135-140 mEq/L).
I sintomi di un basso livello di sodio possono esprimersi in generici malesseri come mal di testa, diffusa debolezza, pressione bassa, bocca secca e sonnolenza o in manifestazioni più preoccupanti tra cui allucinazioni ed attacchi epilettici; in casi gravi può portare al coma e alla morte.

I risultati di cui si fa cenno, sono stati ottenuti in uno studio condotto ad Amsterdam durante un evento (un rave party) al chiuso, nell’autunno del 2010. Ai partecipanti è stato chiesto di compilare un questionario anonimo allo scopo di ottenere informazioni sull’utilizzo di ecstasy.
 Il sangue è stato prelevato con un fingerstick per misurare i livelli di sodio nel sangue mentre l’uso di ecstasy veniva accertato con test tossicologici urinari. Le misurazioni sono state fatte a 107 soggetti. Nel campione 63 (30 femmine e 33 maschi) avevano usato MDMA mentre 44 (come gruppo di controllo) non ne avevano fatto uso. I risultati mostravano che: –  la concentrazione di sodio negli assuntori di ecstasy era più bassa rispetto a coloro che non avevano fatto uso della sostanza (138  mEq/L contro 140  mEq/L). – l’incidenza di iponatriemia era presente in 9 dei 63 soggetti consumatori.
I casi gravi di iponatriemia interessavano solamente le femmine, in alcune delle quali i valori del sodio risultavano inferiori a 133 mEq/L.  E’ importante sottolineare che il numero di pillole di ecstasy ingerite dalle femmine che presentavano iponatriemia non era differente al numero di pillole ingerite da coloro che non presentavano complicazioni.

Ragioni
La patogenesi dell’iponatremia associata all’uso di MDMA è multifattoriale. – Prima di tutto va considerato che in conseguenza dell’ azione diretta dell’ecstasy sulla secrezione dell’ADH (ormone antidiuretico)  attraverso la serotonina, principale bersaglio neurotrasmettitoriale dell’ecstasy  si registra un livello di questo ormone particolarmente elevato. – Poi gli assuntori di ecstasy assumono una quantità eccessiva di acqua (liquidi) nel tentativo di compensarne la perdita; infatti la temperatura corporea può salire a valori molto elevati (sempre per azione dell’ecstasy e per il movimento continuo) e tutto è accompagnato da una ovvia  eccessiva sudorazione. Va considerato che le perdite di liquidi predisporrebbero ad una ipernatriemia ma l’ormone antidiuretico in azione, che trattiene l’acqua, e i tanti liquidi ingeriti, portano alla riduzione grave del sodio nel sangue, la iponatriemia.

In sostanza si ingerisce tanta acqua, si urina di meno e si trattengono i liquidi per l’ADH e quindi tutto conduce ad una eccessiva diluizione del sodio con iponatriemia – il cui effetto finale può essere l’edema cerebrale.

Anni fa per combattere la disidratazione veniva loro raccomandato, erroneamente, di consumare molta acqua; ad aumentare gli effetti della sostanza vi è anche il fatto che molti utilizzatori consumano bevande energizzanti che contengono vitamine ed aminoacidi che aumentano la potenziale tossicità della sostanza. Esiste un forte rischio di iponatriemia sopratutto nelle femmine che usano MDMA Pertanto, le femmine sono più inclini allo sviluppo dell’iponatriemia indotta da MDMA, per alcune ragioni: – le femmine sembrano essere più suscettibili all’effetto dell’ecstasy sulla secrezione di ADH; – le femmine appaiono più suscettibili agli effetti serotoninergici dell’MDMA; esse hanno maggiore sensazione di bocca secca dopo aver assunto MDMA; – le femmine durante il ciclo mestruale secernono maggiori livelli di ADH, l’ormone antidiuretico; – le femmine sono più inclini a sviluppare iponatriemia, se pure lievemente, indotta da esercizi fisici e farmaci come gli antiepilettici e gli antidepressivi. In un’ ottica di prevenzione della salute, dovrebbe essere quindi raccomandato sia nelle discoteche che nei rave di bere bevande isotoniche, quelle utilizzate dagli sportivi, e piccole quantità di acqua assieme a caldi cibi e salati.

Aimone Pignattelli

Bibliografia:

Geetruida D. van Dijken et al., High Incidence of Mild Hyponatraemia in Females Using Ecstasy at a Rave Party, Nephrol. Dial. Transplant., 2013, 28, 2277-2283.

:.pharmamedix.om www.insostanza.it/wp-content/uploads/2013/01/Ecstasy.pdf