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dott. Giuseppe Montefrancesco

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Dott. Giuseppe Montefrancesco

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Ultime sulla Cannabis – 2017

La ricerca

È stato pubblicato un nuovo rapporto della National Academies of Sciences, Ingeneering and Medicine che offre una rigorosa sintesi delle ricerche scientifiche pubblicate dal 1999 al 2017 su ciò che si conosce dell’impatto della cannabis, e i suoi derivati, sulla salute delle persone.

Vengono presi in considerazione i principali aspetti degli effetti sulla salute mentale, sul sistema immunitario, malattie respiratorie e attività terapeutica, per citarne alcuni. A conclusione del report, il comitato, costituito da numerosi scienziati di diversi Enti e Istituti scientifici, ha inoltre sottolineato che le politiche nazionali “discutono” eccessivamente sulle questioni relative alla legalizzazione e molto meno sulla ricerca delle possibili condizioni cliniche d’uso di questa sostanza e che pertanto sono ancora numerose le barriere e le difficoltà nello svolgere ricerche sugli effetti benefici e/o dannosi della cannabis.

Una premessa: attualmente la cannabis è la sostanza illegale più consumata negli Stati Uniti e in Europa. In Italia, secondo un recente indagine, l’uso una tantum di cannabis ha una media piÈalta tra tutti gli altri paesi; circa il 27% contro il 16% della media complessiva.

Negli Stati Uniti il 55% dell’uso della cannabis è a scopo ricreativo, il 10 % ha uno scopo esclusivamente medico e il 35% è per uso medico e ricreativo assieme. Come spesso facciamo notare agli utenti che richiedono sostegno e aiuto per effetti dovuti alla cannabis, essa oggi ha un contenuto “eccessivamente” elevato di Thc e spesso viene usata con altre sostanze. Questo è uno dei motivi principali per cui, rispetto agli anni ’60, sono aumentati i casi di persone che presentano effetti collaterali organici e psichici da intossicazione.

Di seguito riportiamo gli effetti della cannabis fino ad oggi riconosciuti scientificamente, ai quali il comitato di ricerca è giunto a conclusione visionando più di 1000 pubblicazioni.

Effetti terapeutici

Uno degli usi terapeutici certi della cannabis e dei cannabinoidi è il trattamento del dolore cronico negli adulti. In questi pazienti vengono ridotti significativamente il dolore ed anche l’assunzione di altri antidolorifici. Per gli adulti con spasmi muscolari dovuti alla sclerosi multipla, i cannabinoidi ingeriti oralmente avevano diminuito l’intensità dei sintomi riportati nel pre-test. Sempre negli adulti le formulazioni di cannabis sono apparse efficaci nelle prevenzione e nel trattamento di nausea e vomito indotti dalla chemioterapia.

Rischi eventuali

Infortuni stradali e altri incidenti mortali
L’uso della cannabis aumenta la probabilità di rischio di incidenti alla guida.
Inoltre, nei bambini sotto i 6 anni, c’è un alto rischio di incorrere in overdose per uso incidentale. Secondo il comitato, sono poche le ricerche effettuate per rilevare il tasso di mortalità o lesioni da uso di cannabis nei luoghi di lavoro.

Tumori
Per quanto riguarda il legame tra marijuana e il cancro, alcuni studi suggeriscono che fumare cannabis non aumenta il rischio di tumore al polmone e nelle vie aere. Il comitato ha trovato limitate evidenze che associano la cannabis con un sottotipo di cancro ai testicoli spesso rilevato con l’uso di tabacco. Non ci sono evidenze significative, nella donna incinta, di aumentare i rischi di cancro per il bambino. Infarto, ictus e diabete Sono necessarie ulteriori ricerche per determinare se e come l’uso di cannabis sia associato all’attacco cardiaco, ictus e diabete. Tuttavia alcuni dati suggeriscono che il fumo di cannabis può innescare un attacco cardiaco.

Malattie respiratorie
Il fumo regolare di cannabis Èassociato con maggiori episodi di bronchite cronica e peggiori sintomi respiratori, come la tosse cronica, la produzione di catarro ma smettere di fumare cannabis riduce queste condizioni. Il comitato ha dichiarato che non è chiaro se l’uso di cannabis è associato ad alcune malattie respiratorie compresa la malattia polmonare ostruttiva e l’asma.

Immunità
Vi è una mancanza di dati sugli effetti della cannabis terapeutica e dei suoi derivati sul sistema immunitario nei soggetti sani e su quelli affetti da HIV, tuttavia le ricerche evidenziano che un uso regolare ma limitato di cannabis può avere effetti anti-infiammatori.

Salute Mentale
Nei soggetti utilizzatori di cannabis aumenta il rischio di sviluppare schizofrenia, attacchi di panico e altre psicosi, disturbi d’ansia sociale e in misura minore la depressione. Al contrario negli individui con schizofrenia e altre psicosi, una storia di uso di cannabis è stata associata con performance migliori nell’apprendimento e della memoria. I forti utilizzatori di cannabis hanno una maggiore probabilità di suicidio rispetto ai non fumatori e nei soggetti con disturbo bipolare aumentano i sintomi negativi rispetto ai non fumatori.

Problemi da uso di cannabis
I risultati esaminati dal comitato suggeriscono che un uso frequente di cannabis può sviluppare un aumento di problemi relativi ad essa. Ci sono prove che l’inizio in età giovane aumenta il rischio di sviluppare problemi da uso di cannabis.

Uso di cannabis e altre sostanze
Non ci sono prove evidenti che l’uso di cannabis aumenti la probabilità di passare all’uso di altre sostanze, soprattutto l’uso del tabacco. Tuttavia la commissione ha trovato una moderata evidenza che l’uso di cannabis è associato allo sviluppo di dipendenza da sostanze e/o sostanze di abuso, comprese l’alcol, il tabacco e altre droghe illecite.

Psicosociali
L’apprendimento, la memoria e l’attenzione sono compromesse dopo l’immediato uso di cannabis. Limitate evidenze sottolineano associazioni con menomazioni cognitive nell’apprendimento, memoria e attenzione negli individui che hanno smesso di fumare cannabis. Alcune evidenze associano compromissioni cognitive relative all’uso in giovane età della cannabis in quanto incide nel sistema neuronale ancora in formazione. Sono state trovate limitate evidenze di associazione tra uso di cannabis e l’ aumento del tasso di disoccupazione e basso reddito.

Prenatale, perinatale e neonatale esposizione
Fumare cannabis durante la gravidanza È associato a un basso peso del bambino alla nascita, tuttavia i risultati non sono chiari.

Conclusione del comitato  Il comitato raccomanda che vengano fatte più ricerche sugli effetti benefici e dannosi da uso di cannabis e cannabinoidi, evidenziando severi cambiamenti nell’approccio a questo studio. Nello specifico alcune barriere che impediscono la ricerca, sono la classificazione di cannabis ovvero le ricerche hanno difficoltà nell’accedere alla qualità, alla quantità e ai tipi di cannabis prodotta necessarie per indirizzare specifiche ricerche.

In sostanza… ancora oggi, sono molti i dubbi sugli effetti di questa usatissima e amata sostanza. Parafrasando una frase di un noto cantante italiano,
Caparezza:  Il dubbio è affascinante. La certezza, il pregiudizio invece possono condizionare. Coltivare il dubbio e la marijuana, entrambi affascinanti ?
Il futuro comunque ci dirà certamente che fare della cannabis. Il mondo, anche in questo caso, sta cambiando.
Aimone Pignattelli

European Monitoring Centre on Drugs and Drug Addiction, 2016 European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs, 2016 http://www.espad.org/report/about-report The Health Effects of Cannabis and Cannabinoids: The Current State of Evidence and Recommendations for Research 2017 http://nationalacademies.org/hmd/reports/2017/health-effects-of-cannabis-and-cannabinoids.aspx