News

dott. Giuseppe Montefrancesco

Responsabile del sito
Dott. Giuseppe Montefrancesco

[ VAI a tutte le NEWS ]

Vie cerebrali attivate nella dipendenza da marijuana

Il desiderio ardente della sostanza è una delle principali componenti che caratterizza gli stati di dipendenza ed è noto che questa voglia irrefrenabile venga indotta da uno stimolo collegato alla sostanza verso cui si è sviluppato dipendenza.
Il desiderio innescato dagli stimoli relativi alla marijuana, ad esempio fumare una canna, sono associati con un pattern di attivazione cerebrale sostanzialmente identico a quello che accompagna la dipendenza verso altre droghe, come sostengono i ricercatori dell’università del New Mexico.
La dottoressa Filbey ed i suoi collaboratori hanno condotto una ricerca su 38 soggetti che facevano abituale uso di marijuana studiando, tramite risonanza magnetica nucleare (RMN*), l’attività cerebrale che si registrava nello stringere in mano una canna o una matita (oggetto neutro) dopo tre giorni di astinenza. Lo studio ha messo in luce come nei partecipanti fosse molto maggiore il desiderio di tenere in mano una canna che non una matita, considerazione supportata dal fatto che alla RMN era osservabile una maggiore attivazione dell’area ventrale tegmentale (VTA), del nucleo accumbens e della corteccia prefrontale, insieme ad altre aree ugualmente coinvolte nei sistemi di ricompensa e motivazione.
Inoltre, l’entità dell’attivazione di queste aree era proporzionalmente correlata con la gravità della dipendenza verso la sostanza.
In altri studi l’attivazione di queste vie neuronali era stata dimostrata nella dipendenza da nicotina, alcool, cocaina ed altre sostanze di abuso. Questa è una ragione in più, sostengono i ricercatori, per sancire definitivamente il ruolo patogenetico ricoperto da questo pattern neuronale nell’innesco e nella perpetuazione del meccanismo della dipendenza qualora si riuscisse a bloccare questo circolo vizioso con dei farmaci.   Dr.ssa Elena Polato *RMN: la risonanza magnetica nucleare è una tecnica di imaging che consente di valutare l’intensità dell’attività cerebrale in virtù del maggiore o minore apporto di sangue a determinate aree; ovvero quanto più una determinata area cerebrale è metabolicamente attiva in un dato momento tanto più sangue vi arriva.

Fonti: F.M. Filbey et al.; – marijuana craving in the brain; –National Academy of science, 106(31):13016-13021, 2009