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dott. Giuseppe Montefrancesco

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L’ecstasy e i rischi percepiti dal consumatore

L’ecstasy è il nome popolare di una sostanza illegale, l’MDMA o 3,4-metilenediossimetamfetamina. La struttura chimica appare come formata dalla associazione di metamfetamina (stimolante simpaticomimetico) e mescalina (effetti allucinogeni) e i suoi effetti sono principalmente dovuti ad un aumento, a livello celebrale, del neurotrasmettitore serotonina per blocco del suo re-uptake.

L’MDMA è un sale cristallino e viene venduto in compresse di vari colori, disegni e forme. Le compresse vengono ingerite ma sono anche sniffate o iniettate dopo frantumazione. In seguito all’assunzione di ecstasy aumentano le capacità sensoriali e percettive, ovvero aumenta la capacità di sentire le emozioni, il senso di intimità con gli altri (empatia) e l’affettività. Inoltre si percepisce euforia, senso di spensieratezza e diminuzione dell’ansia. Grazie anche alle sue proprietà stimolanti, l’ecstasy viene maggiormente utilizzata nei club o nelle discoteche perché può permettere di ballare per periodi prolungati; la sua azione permane per 4-6 ore e spesso viene assunta con altre droghe. Oltre agli effetti piacevoli caratterizzati da questa “sensazione estatica” l’ecstasy determina numerosi effetti collaterali che possono mantenersi per i giorni successivi all’assunzione tra i quali nausea, brividi, sudorazione, digrignamento involontario dei denti, crampi muscolari e offuscamento della vista. Uno degli effetti collaterali più significati è un rilevante aumento della temperatura corporea (ipertermia) che consegue agli ambienti in cui è consumata (affollati e molto riscaldati) e al continuo esercizio fisico.

Nei consumatori abituali sono stati osservati anche livelli di ansia molto elevati, impulsività, aggressività, disturbi del sonno, mancanza di appetito e ridotto interesse verso il sesso. Il consumo protratto nel tempo può portare alla modifica del sistema di produzione di serotonina e può comportare danni permanenti al cervello,confermati da diversi studi sugli animali. Molti consumatori di ecstasy sono a conoscenza degli effetti negativi sulla salute legati all’uso della sostanza mentre altri non percepiscono nessun rischio o danno.

Alcuni ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Pubblic Health insieme ad altri ricercatori del Write State University School Of Medicine degli USA hanno effettuato uno studio per analizzare gli effetti negativi sulla salute percepiti fra i consumatori di ecstasy. I partecipanti in questo studio sono stati 402, reclutati fra maggio 2002 e giugno 2003 in Ohio e sono stati sottoposti a specifici questionari fatti all’inizio della ricerca e poi ogni 6 mesi per 3 anni. I partecipanti selezionati avevano un’età compresa fra i 18 e 30 anni, non avevano usato droghe negli ultimi 30 giorni e avevano assunto ecstasy almeno una volta nei passati 6 mesi. Dai risultati emersi i consumatori di ecstasy sono stati suddivisi in 5 classi in base alla diversa percezione degli effetti negativi sulla salute legati all’uso dell’ecstasy. Gli intervistati di classe 1 avevano una moderata percezione dei problemi legati all’uso dell’ecstasy; quelli di classe 2 associavano i rischi dell’ecstasy alle malattie sessualmente trasmissibili; gli intervistati di classe 3 percepivano i problemi di salute legati all’uso dell’ecstasy in tutti i campi; gli individui di classe 4 avevano una bassa percezione dei rischi sulla salute legati all’uso dell’ecstasy ed infine gli intervistati di classe 5 percepivano i problemi di memoria e cognitivi come legati all’uso della sostanza. Da un’analisi totale dei risultati di questo studio si evince che grande parte dei consumatori di ecstasy percepisce bassi o moderati rischi legati all’uso dell’ecstasy. Gli intervistati che avevano usato l’ecstasy in più occasioni e che avevano un maggiore livello di istruzione erano quelli che maggiormente percepivano i problemi di salute legati all’uso dell’ecstasy. Il contesto sociale gioca un ruolo molto importante riguardo al consumo di ecstasy.

Fornire accurate informazioni scientifiche riguardo agli effetti sull’ecstasy è molto importante se si desidera ridurre l’effetto dannoso di questa droga quindi l’educazione risulta uno degli strumenti più importanti nella prevenzione dell’abuso di ecstasy.

Lombardi Annalisa, studentessa.
Fonti Scheda “Ecstasy” di Insostanza.it Martins SS,Carlson RG, Alexandre PK, Falck RS (2011) Perceived risk associated with ecstasy use: a latent class analysis approach. Addict Behav 36(5):551-4 Scheda Ecstasy Droga2.it Scheda da NIDA sull’Ecstasy di Dronet