Le storie

dott. Giuseppe Montefrancesco

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Giocatori d’azzardo di una certa età

Grazie alle slot, evito di pensare ai disastri della mia vita passata. E però quando vinco i soldi li do al mio nipotino. Sono contenta perché la mia pensione è minima…e non posso essere molto di aiuto per mia figlia e la mia nipotina. Ma grazie al gioco posso ogni tanto racimolare delle vittorie….
Non vinco spesso, ma quando vinco vinco anche fino a 100,00 in un colpo solo! Forse però ne spendo il doppio….ma cosa posso farci…vivo sola a casa…è un passatempo…un divertimento., un eccitazione….e supero la routine…
(Dora)

Per noi anziani non è che ci siamo molto da progettare per il futuro! Per me il problema del gioco, non è una preoccupazione…anzi è l’ultima. Prima ho la salute, i dolori, e i pagamenti della casa…e poi cercare di passare le giornate senza annoiarmi troppo, faccio la volontaria alla caritas, alla mensa dei poveri…però non ho scopi nella vita adesso…e quindi andare in sala slot mi fa sentire di avere un impegno, in un ambiente che conosco bene….Ormai sono tanti anni che vado al bar. Prendo sempre l’autobus perché non voglio che i miei vicini sappiano che gioco. Faccio un viaggio di 30 minuti andata e ritorno…e vado in un bar di provincia, dove c’è una bellissima sala e nemmeno troppo buia. Per me il gioco non è una soluzione allo stress della vita….ma è quasi un hobby. Ho sempre collezionato biglietti, o bollini, un po’ ossessiva per le vincite e le lotterie, ecco lo sono sempre stata, Purtroppo sono sola a casa non mi aspetta nessuno e quindi non mi può controllare nessuno. Mio figlio vive in America.
(Marisa)