Le storie

dott. Giuseppe Montefrancesco

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Le uniche persone ancora accanto sono i suoi genitori

C’era una volta un bambino cresciuto in un piccolo paesino sul mare, cresceva spensierato dove l’unico pensiero era divertirsi e stare con gli amici, però purtroppo non vedeva quasi mai i genitori, perché essendo una famiglia abbastanza povera i suoi facevano due o tre lavori e perciò non c’erano mai li vedeva solo la sera qualche volta, stava sempre in giro con gli amici, anche se i suoi genitori gli mancavano molto in quei periodi non gli dava molto peso.

Gli anni passavano veloci poi però quando é iniziato a crescere purtroppo ha iniziato a conoscere le droghe in quei momenti non pensava che fosse la rovina della sua vita, ma purtroppo alla fine il destino non lo ha aiutato, ha cercato di cambiare la sua vita tantissime volte cambiando diverse città, diversi lavori ma purtroppo non c’è mai riuscito, fino a che non decise di entrare in una comunità cosa che giovane non aveva mai voluto fare, deciso in ogni modo a farsi aiutare perché non ce la faceva più a vivere in quel modo, le uniche persone che nella vita avevano cercato di aiutarlo erano stati solo i suoi genitori, fece più di due anni di comunità ed uscì da lì sicuro di essere riuscito a cambiare la sua vita, ma purtroppo le cose andarono bene solamente per una paio d’anni ma purtroppo poi é ricaduto nel tunnel che ha rovinato la vita fino a che non si é ritrovato qua, rendendosi conto per l’ennesima volta che si é rovinato la vita con le sue mani e che le uniche persone che gli sono ancora accanto sono solamente i suoi genitori.

N. (detenuto)