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dott. Giuseppe Montefrancesco

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Eroina e leucoencefalopatie tossiche

Leucoencefalopatia è una malattia della sostanza bianca del cervello. Essa coinvolge i sistemi motori, sensoriali e visivi e può anche alterare o distruggere le funzioni emotive e cognitive.

Le manifestazioni cliniche della malattia riflettono le aree del cervello coinvolte nel processo patologico e si possono presentare disattenzione, dimenticanza, cambiamenti di personalità, demenza, assieme a disartria, atassia o anche coma e morte.
Possono indurre leucoencefalopatia diverse cause, tra cui malattie genetiche, malattie cerebrovascolari, eclampsia e la esposizione a sostanze tossiche.
Il toluene, l’etanolo, la cocaina, il 3,4-metilendiossi-metamfetamina (MDMA o “ecstasy”) e l’eroina sono stati tutti associati con leucoencefalopatie tossiche ; in genere l’eroina produce l’interessamento dei lobi occipitali e del cervelletto.
La pratica di aspirare i vapori di eroina è detta ‘chasing the dragon‘ e consiste: nel collocare la sostanza su un pezzo di foglio di alluminio riscaldare con una fiamma dal basso ( i forti consumatori hanno i calli al pollice e diversi segni di bruciatura per l’uso continuo dell’accendino) inalare il vapore risultante con una cannuccia o di altri strumenti (talora con le sole narici senza l’aiuto di strumenti per l’inalazione). Tale modalità è stata individuata dapprima a Hong Kong nel 1950, diffondendosi poi nel mondo. La purezza dell’eroina di strada, nella British Columbia, in Canada, è aumentata dal 5-10% nel 1970, a più del 60% attuale. I casi quindi possono ripetersi.

L’associazione leucoencefalopatia ed l’eroina fumata è stata riconosciuta da oltre 25 anni; la patogenesi esatta non è  però ben chiara ed è comunque rara l’evenienza di casi. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di caratterizzare tutti i casi di leucoencefalopatia eroina-associata, identificati dal 2001 ad oggi nella British Columbia in Canada, al fine di orientare la ricerca futura e gli indirizzi di sanità pubblica. Vengono descritti 27 casi di leucoencefalopatia in due città, Vancouver e Victoria, della British Columbia, Canada tra il 2001e il 2006; questi rappresentano il maggior numero di eventi, geograficamente e temporalmente definiti, segnalati nel Nord America. Tutti avevano fumato eroina per un minimo di 3 anni (per uno era la prima volta); tutti sono stati ospedalizzati e per il tredici (48%) è conseguito il decesso. Anche se non è stato identificata una specifica eziologia lo studio supporta la teoria di una esposizione intermittente ad un agente tossico aggiunto alla eroina o che si tratti di un sottoprodotto della combustione.
Nonostante i diversi tentativi di individuare un contaminante nei campioni di eroina, nessun agente eziologico è stato identificato; appare inoltre, la malattia, più un effetto dose-risposta piuttosto che conseguente ad una predisposizione genetica. La collaborazione con gli operatori sanitari, le forze dell’ordine e le stesse persone che fanno uso di droghe illegali, potrà facilitare la precoce identificazione dei casi e in tal modo consentirne un esame tempestivo e completo, compreso anche l’ottenimento di campioni di eroina; le analisi di questi può consentire l’identificazione dell’eventuale contaminante e quindi prevenire ulteriori casi.

Fonte:Jane A Buxton et al., Chasing the dragon – characterizing cases of leukoencephalopathy associated with heroin inhalation in British Columbia, Harm Reduction Journal, 2011, 8:3.

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